Simone non ce l’ha fatta. Aveva 18 anni e la sua storia aveva commosso l’Italia



Simone Dispensa non ce l’ha fatta. Lo studente di Novi Ligure, in provincia di Alessandria, aveva 18 anni ed era affetto da tumore. Un osteosarcoma che da quando aveva 15 anni lo costringeva a cicli di cure nell’ospedale di Bologna e che l’ha sconfitto venerdì scorso, 21 settembre 2018, riporta il Corriere della Sera. La sua storia aveva commosso l’Italia intera quando i compagni di classe, per aiutarlo e proteggerlo da infezioni e malattie che potevano essergli fatali, si erano tutti vaccinati contro l’influenza. Sì, anche un banale raffreddore poteva costargli caro. E per ringraziarli di quel gesto che aveva creato in classe un’immunità di gregge e che gli aveva consentito di frequentare le lezioni senza pericoli per la sua salute compromessa dall’immunodepressione a cui si stava sottoponendo, Simone aveva dedicato ai suoi amici il suo voto di maturità, un 80 di cui andava molto fiero. Un gesto, quello di vaccinarsi, che nell’inverno 2017 aveva fatto subito il giro di siti e quotidiani e aveva toccato tutti.



Anche l’allora Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che aveva definito “esemplare” quella storia. Gli studenti della 5E del liceo linguistico Amaldi, i compagni di Simone, aiutati dall’insegnante Monica Lupori e dal medico Antonio Parodi, avevano studiato il funzionamento dei vaccini e tutti insieme si erano poi recati all’Asl per sottoporsi al trattamento di prevenzione, si legge ancora sul Corriere. L’avevano fatto per aiutare il loro amico e compagno che, in quel giorno, era impegnato nell’ennesima terapia.

“Se ne va una parte di noi – commenta la professoressa Monica Lupori – Se ne va una parte del nostro cuore, perché gli abbiamo voluto bene. Una parte dei nostri pensieri, perché con lui abbiamo ragionato, discusso e imparato. Una parte del nostro coraggio, che ci trasmetteva affrontando la malattia col sorriso. Una parte della nostra anima che diventa un altro angelo che ci guarda dal Paradiso. Oggi diventiamo più poveri, perché perdiamo una parte di noi, sapendo di essere diventati più ricchi, nel momento in cui lo abbiamo conosciuto”.

A luglio scorso, la stessa professoressa Lupori aveva accompagnato Simone e l’intera quinta E in Consiglio regionale per ricevere un attestato per il grande esempio dimostrato da Simone e compagni. “Avevo conosciuto personalmente Simone – dice il primo cittadino, Rocchino Muliere – e il fatto che non ci sia più è una perdita per tutti. Cercheremo sicuramente di ricordarlo”. Simone, che aveva solo 18 anni, lascia il papà Davide, la mamma Katia Labellarte e il fratello più piccolo.



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