Al Bano: “Con Romina ora c’è grande rispetto, lavorare con lei è piacevole”



La decisione di lasciare a 75 anni il mio lavoro di cantante l’avevo presa qualche mese fa. Allora mentre ero ospite di Bruno Vespa a Porta a porta tutto a un tratto mi capitò ili vivere un momento drammatico. Non solo non riuscivo più a cantare. ma anche non ricordavo più niente. In altre parole, fui vittima ili un terribile e impiegabile blackout. Così mi dissi: “Chiudo tutto e mi ritiro”. Poi, grazie a Dio, con il passare dei giorni le mie condizioni sono migliorate al punto da dimenticare completamente quel drammatico episodio e oggi sono tornato in piena attività».



Così Albano Carrisi, il vecchio leone di Cellino San Marco, spiega la sua decisione di non lasciar più il mondo della musica. Dice: «Mi sono lasciato alle spalle i miei problemi di salute (l’intervento per un tumore alla prostata, due infarti, un intervento al cuore, ndr), e ho ritrovato l’energia di un tempo. Quando ho vissuto quel momento di tremenda defaillance, ne ho preso atto decidendo di lasciare. Adesso, invece, tutto va per il meglio e ho potuto tornare a fare concerti . Recentemente ho tenuto due concerti a Mosca e uno a Kaunas, in Lituania, davanti a 15 mila persone, da solo. E poi mi sono esibito con Romina in Polonia, a Danzica e a Varsavia, a Bolzano e in Germania. E abbiamo chiuso l’anno a Zakopane: qui si trovano le Dolomiti polacche dove Papa Giovanni Paolo II andava a sciare».

E l’inverno “di fuoco” di Albano e Romina non finisce qui: sono in programma per i due ex coniugi, ma ormai ritrovata (e affiatata) coppia artistica, due prime serate su Canale 5, quasi certamente a fine gennaio, che saranno certamente un evento televisivo cruciale dell’anno appena iniziato.

Albano, com’è cambiato oggi il suo rapporto con Romina?

«Tra noi è subentrato un grande rispetto e questa è davvero una bella cosa. Consideriamo poi che siamo due persone che si conoscono molto bene, siamo stati felicemente insieme per tanti anni, abbiamo messo al mondo quattro figli e come artisti abbiamo cantato parecchi successi. Poi c’è stato il momento nero della nostra esistenza e, come tutto passa, è passato anche quello. Oggi cantare in coppia con Romina è un piacevole lavoro».

Ha in cantiere un nuovo disco?

«No. L’altro giorno ho fatto mente locale e ho calcolato che sinora nella mia carriera ho inciso la bellezza di 500 canzoni. In italiano, in russo, in spagnolo, in francese e anche una canzone in giapponese. Non posso certo lamentarmi».

Come va la sua attività di vitivinicoltore alle Carrisi?

«L’azienda va a gonfie vele, Abbiamo quattro vini che vanno per la maggiore: Don Carmelo, il nostro vino storico che ho chiamato così in onore di mio papà, che produciamo in tre versioni rosso, bianco e rosato, Felicità, un bianco e due rossi, Platone e Nostalgia».

Albano, lei non potrà cantare all’infinito. Quando progetta di ritirarsi definitivamente dalle scene?

«A ottant’anni perché voglio fare il vitivinicoltore a tempo pieno».

Dopo aver avuto quattro figli da Romina e due da Loredana Lecciso cos’ha provato nel diventare nonno del piccolo Kay, il nipotino che le ha regalato a maggio scorso sua figlia Cristel?

«Sono letteralmente impazzito per questo bambino, tutti i giorni con il telefonino Cristel mi manda le sue foto, è una grande gioia per me seguirlo mentre cresce. Che dire? Il mestiere del padre lo conosco molto bene, ora sto imparando a fare bene anche il nonno».

Torniamo al lavoro. È vero che, dopo le serate Tv per Canale 5, presto tornerà a fare l’attore?

«Sì, una produzione italo-turca mi ha offerto un ruolo in un film. Ho ricevuto solo l’altro giorno il copione, e ho appreso che interpreterò un mafioso che con il passare del tempo scopre di possedere un’umanità eccezionale. Il mio personaggio da negativo diventerà positivo e sarà protagonista di una metamorfosi fantastica».

Da quanto tempo manca dal cinema?

«Dal 1970, quando interpretai Franz Schubert in Angeli senza paradiso. Ricordando i tempi passati mi sono convinto che fare l’attore non è poi tanto male».

Altri progetti oltre al film?

«Ho in preparazione un docufilm Sulla mia carriera artistica e umana, anche questo per Canale 5».

Parliamo del suo rapporto con la fede. E vero che a Cellino ha fatto costruire ai margini del bosco che frequentava da bambino una cappella votiva dove si ritira a pregare?

«Ho tre chiese. Nella vecchia masseria ho trovato una chiesetta che ho restaurato. Poi, ne ho costruite altre due, una vicino al laghetto della tenuta è un’altra nell’interno della masseria. La prima chiesa la costruii nel 1974 ed è un ex voto: da ragazzino avevo preso l’impegno con la Madonna che se un giorno’avessi avuto successo lì avrei edificato una chiesa. È di una bellezza unica, nella sua semplicità è molto particolare, sembra un po’ la Porziuncola di San Francesco d’Assisi! Ma, sia ben chiaro, se sei un fedele, la chiesa è sopra di te. Voglio dire che non devo andare in una chiesa per pregare, il cielo è un meraviglioso tetto, sia di notte sia di giorno, sotto cui pregare».

Lei canta «Felicità è tenersi per mano, andare lontano». E Romina le risponde: «Felicità è un cuscino di piume l’acqua del fiume che passa e che va». Che cos’è oggi la felicità per lei?

«È sempre una meta da raggiungere con la consapevolezza che la felicità è più sfuggente di un’anguilla, quando la tocchi ti è già scivolata via. La cosa più importante è conquistare una buona dose di serenità, che è la sorella gemella della felicità».



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