Barbara D’Urso: «Sono troppo esigente, per cui immagino di rimanere single»



Tra lei e la televisione esiste un rapporto di continuità: Barbara D’Urso si destreggia tra il daily di Pomeriggio 5, il programma da salotto buono di Domenica Live, il serale di Live-Non è la D’Urso con _ l’equilibrio della ballerina che si permette di piroettare, virgolettando anche dentro qualche fiction o reality.



Hai da poco ripreso tutti i tuoi programmi tv: come riesci a destreggiarti? «In realtà la pausa estiva non mi basta a recuperare tutta la fatica della stagione televisiva. Prova ne sia che rientrata a Milano dopo le ferie, il giorno prima di rimettere in moto i miei programmi, ho avuto un incidente casalingo. Sono caduta malamente, ho rotto una vetrata e mi sono ferita.

La disperazione, dopo tutti gli accertamenti, è stata sentire il medico che mi prescriveva quindici giorni di riposo, impensabili data la mole della mia professione. In tutto questo mentre le infermiere erano attorno a me perché mi avevano riconosciuta, il dottore, essendo spagnolo, parlava con determinazione insistendo sulla necessità di un fermo assoluto. Nella disgrazia, ho creato un divertente teatrino, costretta a rivelargli la mia identità, spiegando dell’avvio televisivo impellente!».

Molti dicono che hai fatto ricorso alla chirurgia estetica. «Racconto una curiosità: ero a fare una mammografia, ed approfitto per ricorda re che la prevenzione è una mano santa che protegge da tristi sorprese, ed avevano predisposto una macchina particolare per chi ha le protesi. Accortisi che le mie tette erano tutte opera di madre natura, quasi scocciati, hanno dovuto sostituire l’apparecchio! Sempre riguardo all’incidente, quando mi hanno visto con il collare, a tanti, invece di pensare al motivo più ovvio, non è parso vero di prendere la palla al balzo, e malignare che mi ero rifatta il collo!».

Che rapporto hai con i tuoi fan? «E un rapporto non tra star e fan, ma di amicizia. Le mie trasmissioni funzionano perché lavoro di fantasia. Mentre le faccio, immagino esattamente cosa pensa, cosa prova, cosa commenta chi in quel momento mi guarda. Se nel corso di un’intervista, avverto della noia, correggo subito il tiro, modifico, taglio, chiudo».
Hai pure chi decisamente non d ama!

«Sono sempre esistiti i denigratori, che ora con la rete chiamiamo “odiatori”. So per certo che più odio hai attorno, più la tua fama è alta. Diminuiranno quando sarò meno al top, dunque preferisco così! Qualche volta gli amici mi riferiscono o provano a leggermi certi commenti, e io li blocco, dicendo che non voglio sentirli. È il mio modo di difendermi».
Hai due figli, ne sei orgogliosa?
«Tantissimo: Gianmauro ha 32 anni ed è medico ed Emanuele ha 30 anni ed è fotografo. Si sono fatti da soli: sono onesti, puliti, sinceri. Li ho cresciuti con il mio rigore, che oggi in me trovo troppo esagerato!».

In cosa è di ostacolo un rigore eccessivo?
«Non mi fa mai lasciare andare: mi pongo mille domande e metto mille paletti ad ogni cosa. Specie in amore: può sembrare un vezzo il dire che “non mi vuole nessuno”. In realtà non riesco ad abbandonarmi alle storie! Alla tenera età di 62 anni potrei dirmi “vivi la persona, lasciati andare, poi se dopo quindici giorni finisce, pazienza!” Nulla di tutto questo! Comincio ad analizzare prò e contro e rinuncio prima di iniziare! Credo sarà difficile, se non impossibile, togliermi da questa condizione di single».

Ti rimproveri qualcosa da madre?
«Ho perso la madre assai giovane e ho cercato di essere una mamma attenta, senza averne avuto purtroppo un esempio. Sono andata ad istinto e sono stata fortunata. Mi sono profusa ed ho fatto pure il padre, quando ce n’è stato bisogno, per colmare vuoti importanti, e provvedere ad ogni necessità».

Sei una numero 1 dello spettacolo: come si fa a costruire una carriera di questo tipo?
«Ognuno nella vita, deciso un obiettivo, si deve costruire un percorso per raggiungerlo. Allora il diventare brava e professionale, prevede studio ed impegno. Dopo, se hai alleata la fortuna, si va davvero avanti. Ho avuto una storia familiare non certo facile, tant’è che sono andata via giovanissima da Napoli, in cerca di una strada diversa da quella tracciata da mio padre, che mi voleva avvocato come lui. Si parla del 1977: sono 42 anni che faccio questo lavoro».
È un modo per replicare a chi non vuole riconoscerti il talento?
«Un’occasione fortunata può capitare: se dopo non la cementi con altro, non può da sola, costruire una professione così longeva, com’è la mia».
La bellezza aiuta? «L’immagine aiuta, ma mi sono sempre considerata un uomo: e proprio dagli uomini, in un’epoca molto diversa dall’attuale, pretendevo rispetto. A proposito del tanto parlare che si fa sulle molestie, non ho mai permesso a nessuno di avvicinarmi in quel senso, ed il mio atteggiamento era così inequivocabile, da far perdere ogni velleità a chiunque volesse provarci!». Quali sono le cose di cui vai orgogliosa?
«È curioso che tutti mi identificano esclusivamente, in una televisione rosa e di disimpegno, mentre mi sono fatta paladina di tante battaglie. Cito la violenza contro le donne, la lotta contro la discriminazione sessuale dei gay, le telecamere negli asili e nelle case per gli anziani. Ad ogni politico che ho avuto di fronte, ho sottolineato queste emergenze, che non hanno
colore partitico, perché sono istanze civili».
Hai mai incontrato in amore un uomo violento?
«E a chi non è successo? Chiunque nella vita si imbatte prima o poi nell’aggressività, l’importante è individuarla e tirarsi fuori!».
Come immagini il futuro?
«Vorrei tanti anni ancora davanti alle telecamere, ma sarei felice di istruire dei giovani nel mio lavoro e mi prefiguro, un domani, regista».
Hai parlato degli amici: che valore hanno nella tua vita?
«Sono piena di amici, fondamentali oltre i figli. Insieme al pubblico mi riempiono la vita. Molti di loro, inutile dirlo, sono gay. Poi c’è l’amica del cuore che è napoletana e si chiama Angelica».
Come ti conquista un uomo?
«Non mi interessa un incontro leggero: i corteggiatori non mi mancano, e lo verifico quando mi trovo in luoghi dove non mi conosce nessuno, e comunque riscuoto dell’interesse. Non cerco regali costosi, il viaggio alle Maldive o il gioiello scintillante».
Hai un ideale maschile?
«Sogno la classica persona signorile, il vero uomo che abbia un corteggiamento rispettoso ed antico, e non si senta diminuito, anzi gratificato, dall’essere accanto ad un personaggio pubblico. Prima di tutto resto una donna. Peccato che più passa il tempo, più mi convinco che forse non esiste una persona al maschile come me, che possa intrigarmi. Mi immaginano impegnativa e si spaventano, invece sono fragile e bisognosa d’affetto. Sono carina, simpatica e potrei avere una serie di relazioni: niente da fare! O è per sempre, o mi ritiro in buon ordine!».



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