Charlene, era sparita da molti mesi si pensava ad una burrasca coniugale



Piccoli principi crescono, e ancora una volta rubano la scena ai genitori. Cade in questi giorni, il 10 dicembre, il quinto compleanno di Jacques e Gabriella di Monaco e prima dei festeggiamenti che, come in passato, si preannunciano sontuosi, è stato scattato un nuovo ritratto di famiglia, anticipato sui social ufficiali del Principato e poi messo in vendita nei negozi di souvenir di Montecarlo per raccogliere fondi da destinare in beneficenza.



In foto, sotto lo stemma del casato, ci sono tutti: dietro papà Alberto in abito grigio e cravatta rigorosamente rossa, il colore araldico dei Grimaldi, e mamma Charlene in lungo plissettato blu petrolio, l’accenno di un raro sorriso sul volto; in primo piano loro, i biondissimi, adorabili gemellini, l’una in bianco, l’altro in blu, i faccini seri, le manine intrecciate strette come sempre, ché quando sono in pubblico non c’è volta che non stiano vicini vicini, uniti per superare un pizzico di fisiologica timidezza. «Hanno l’uno per l’altra un affetto e una gentilezza incredibili», ha raccontato Charlene in un’intervista esclusiva al settimanale francese Point de vue. «Si parlano di continuo, si sostengono in maniera incondizionata ». Sempre più grandi, sempre più belli, il principe ereditario e la sorellina sono il centro del mondo per mamma e papà.

Più volte alla principessa è stato rimproverato di essere poco presente nella vita pubblica di Monaco – di recente la sua ennesima sparizione, durata mesi, ha fatto scattare un piccolo giallo, tra voci di crisi coniugale e ipotesi di una nuova gravidanza – più volte il marito l’ha giustificata spiegando che dedicarsi ai bambini, seguirli nella crescita, è la sua priorità, il lavoro che più di ogni altro la occupa quotidianamente. Solo mentre sono a scuola, dove al mattino li accompagna il principe, sua moglie ha un po’ di tempo libero. Per fortuna Jacques e Gabriella amano imparare e stare con i compagni di classe: lei, in particolare, si sveglia presto anche il sabato e ci rimane male quando le dicono che non è giorno di lezione. Ma i momenti migliori sono quelli in famiglia. «A volte i piccoli viaggiano con me, a volte con il padre», ha spiegato ancora Charlene.

Con lei sono volati a Parigi, a New York e, lo scorso febbraio, fino in Sudafrica, terra d’origine materna, con Alberto hanno visitato il Giappone, a ottobre, quando lui vi si è recato per l’incoronazione dell’imperatore Naruhito. Ancora troppo piccoli per capire appieno il mestiere dei genitori e la ragione di tutti questi spostamenti, fratello e sorella sono tuttavia flessibili e adattabilissimi, soprattutto se non si ha l’ardire di separarli: «Sono a loro agio dappertutto», assicura ancora la mamma. «Ma è quando siamo insieme tutti e quattro, a prescindere dal luogo in cui ci troviamo, che ci sentiamo veramente a casa».

Nell’intimità di palazzo Grimaldi come in pubblico, circondati dai sudditi nelle occasioni solenni o nel lettone di mamma e papà, possibilmente con i cani Poppy e Harley al seguito, i gemelli dispensano buonumore a piene mani, non fanno mai i capricci, raramente piantano il broncio come a Charlene viene tanto spontaneo fare. E se per strappare alla “principessa triste” un sorriso disteso bisogna portarla fino ad Abu Dhabi sul circuito di Formula 1, a fare il tifo per il pilota monegasco Charles Leclerc, ai suoi adorabili figli basta molto meno. Forse cambieranno con l’età, chissà. Ma per il momento sono due meravigliosi raggi di sole.



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