Claudia Gerini film ”A mano disarmata” (in sala dal 6 giugno) in scena la giornalista di Ostia Lido Federica Angeli



Entusiasta e spumeggiante come sempre, Claudia Gerini ci racconta la sua nuova avventura cinematografica, nella quale porta in scena la giornalista di Ostia Federica Angeli, del quotidiano la Repubblica, che da anni si batte per smascherare i clan che spadroneggiano nella sua città. Intitolato A mano disarmata (in sala dal 6 giugno), il film, diretto da Claudio Bonivento, è tratto da un libro scritto dalla cronista, che racconta gli eventi dal 2013 – quando sporse la prima denuncia di minacce dopo essere entrata con una telecamera in uno stabilimento balneare gestito dal clan degli Spada – al 2018, quando iniziò il maxiprocesso per mafia contro la malavita di Ostia.



Il film è un racconto puntuale e incalzante, scritto in collaborazione con la stessa Angeli, che non dimentica mai la sua dimensione di moglie e madre di tre bambini, che vede messa a rischio la propria incolumità e anche quella dei suoi familiari. Federica vive sotto scorta dal 2013, ma non ha mai smesso di battersi. «La sua storia mi ha conquistato e ho pensato che meritasse di essere raccontata. È una persona unica per come è arrivata a scoperchiare il sistema mafioso degli Spada a Ostia. Quando scrisse le prime inchieste ancora si diceva che la mafia a Roma non c’era, che si trattava solo di piccola criminalità: la prendevano in giro. Eppure non ha mai piegato la testa, riuscendo a dimostrare che è invece un sistema violento e coercitivo nel quale è implicata anche la pubblica amministrazione. È una donna dalla forza eccezionale.

Io ho vissuto sotto scorta per il mese delle riprese e posso assicurare che è come stare in prigione». Un mese fa la Angeli ha ricevuto una busta con un proiettile. «La vicenda non è ancora chiusa. Il processo è tuttora in corso e al momento sono sotto scorta anche i suoi figli. Ho conosciuto il marito, Massimo, che è una persona davvero speciale: la sostiene e la ama moltissimo». Difficile immaginare una madre che non si ferma davanti alle minacce ai propri figli. Lei avrebbe proseguito? «D’istinto dico di sì, anche se mi rendo conto che è molto semplice parlare finché non ci si trova in quella situazione. Comunque Federica mi ha spiegato che è proprio per i figli che è andata avanti, per essere di esempio, mostrare che non bisogna sottostare alla legge del più forte girando la testa dall’altra parte. Quando fu testimone involontaria di una sparatoria tra clan sotto casa sua e il boss urlò a tutti i presenti che non avevano visto niente, lei uscì e andò a denunciare. Fu l’unica».

Questo film è l’opposto di Suburra, su Netflix, dove il suo personaggio sta dalla parte del sistema criminale. «Il mio mestiere è bellissimo perché mi permette di rinascere ogni volta. Sono contenta di aver trasmesso questa passione anche alle mie figlie Rosa, che ha 15 anni, e Linda, 9. Rosa ha già cominciato a lavorare come attrice e in questo film interpreta me da giovane, poiché mi somiglia moltissimo, anche se ha una personalità diversa dalla mia: è riflessiva, profonda e studiosa». Invece lei andava male a scuola? «Per niente, ero molto brava, mi ero anche iscritta all’univeristà, che poi ho mollato dopo il successo di Viaggi di nozze, il film che mi ha cambiato la vita. Con questo voglio dire che fare l’attrice richiede moltissimo studio. Si tende a pensare, superficialmente, che recitare sia come un gioco, ma non è affatto così: è un lavoro impegnativo e faticoso, che ti costringe a orari impossibili e per il quale devi godere di ottima salute». Lei è sempre splendida, come fa? «Faccio molto sport e godo di buoni geni, ma soprattutto mantengo viva la bambina che è dentro di me. Mi trovo benissimo nei miei 47 anni perché riesco a godere di tutte le piccole cose, come il profumo dell’erba bagnata dopo la pioggia oppure osservare la gente per la strada.

Cerco di rimanere aperta verso le opportunità della vita invece che chiudermi. Relegarsi nel lamento è molto più facile che mettersi continuamente in gioco con tutti i rischi che questo comporta. Sta tutto nella nostra testa: mi piace far capire alle donne che ci si può rifare una vita a 40 anni». Non teme i giudizi negativi? «Assolutamente no. E di chi poi? Nessuno può permettersi di giudicare e chi lo fa, di solito, è proprio uno poveretto: quello paralizzato dalla paura di provarci». Sta cercando un nuovo amore? «Sempre, altrimenti è come mettersi nella tomba prima del dovuto. E sia chiaro: io non cerco l’amore, è lui che cerca me. La vita è fatta di incontri e ognuno merita di essere vissuto se lo ritieni. [Si dice che in questo momento abbia una relazione con l’imprenditore Simon Clementi, ndr]. Vivere di rimpianti sarebbe terribile».



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