Cristiano Ronaldo non trova pace, Dna e nuove accuse



Non c’è pace per Cristiano Ronaldo. Lo inseguono le ombre e i guai conseguenti all’avventura di una notte lontana, nel 2009 a Las Vegas, con la ragazza immagine di un locale, Kathryn Mayorga, che in seguito lo ha denunciato per stupro. La vicenda era stata messa a tacere per nove anni da un accordo extragiudiziale tra i legali del calciatore e l’avvocato della ragazza, che si impegnò a non sporgere denuncia in cambio di denaro. Alcuni mesi fa, però, Kathryn ha rotto il patto (come narrato su Gente 42 del 2018) e ha rinnovato con maggiore decisione di prima le sue accuse nei confronti del fuoriclasse della Juventus.



Ora la polizia di Las Vegas ha aperto una indagine e pretende che Cristiano si sottoponga a un prelievo del Dna, per confrontarlo con le tracce rimaste sugli abiti che indossava la Mayorga nella notte in questione. La richiesta è pervenuta formalmente alle autorità giudiziarie italiane e la nostra magistratura valuterà se esaudirla. Non è questa decisione a preoccupare CR7.

Lui non nega il rapporto sessuale con Kathryn, sostenendo che lei fosse consenziente, pertanto secondo i suoi legali il test non proverebbe niente. Il campione è infastidito dal rinnovato clamore mediatico intorno a questa vecchia storia, da lui creduta sepolta per sempre, capace invece tuttora di macchiare la sua immagine e di mettere in discussione i ricchi contratti con i suoi sponsor. Infatti qualche conseguenza negativa si sta già producendo.

Le denunce della Mayorga trovano eco nelle rivelazioni, tutte da dimostrare, di un’altra ragazza, Jasmine Lennard, e rischiano di creare un effetto domino letale nell’epoca del movimento #MeToo. Modella inglese, la nuova accusatrice sostiene di aver avuto una relazione con Cristiano dieci anni fa. Adesso gli scaglia contro bordate pesanti su Twitter: “È uno psicopatico. Mi ha detto che se avessi frequentato qualcun altro o se avessi lasciato la mia casa mi avrebbe rapita, tagliata a pezzi, messa in una borsa e gettata in un fiume”. E offre il suo aiuto alla Mayorga: “Credo che Ronaldo sia colpevole. Farò di tutto per aiutare Kathryn. Mi contatti, le offro la mia assistenza. Non ho paura di lui. Ho tenuto dentro i suoi sporchi segreti per troppo tempo e ce ne sono molti”. I legali del campione sono già intervenuti per smentire la vicenda. «Il signor Ronaldo non ha ricordi di aver incontrato la signora Lennard dieci anni fa o in altro momento», precisano in una dichiarazione rilasciata al giornale Sun. «Non ha avuto una relazione con lei e non ha avuto alcun contatto, sia negli ultimi 18 mesi, sia in un altro periodo.

Le contromosse di Cristiano Ronaldo

Il signor Ronaldo prenderà le opportune azioni legali a tempo debito ». Jasmine ha replicato di aver conservato la corrispondenza avuta con il calciatore e di averla affidata al suo avvocato. Siamo quindi a un passo da una nuova causa. In passato altri racconti della Lennard relativi a Ronaldo, pubblicati dal Mirror, erano passati inosservati. «Passai a prenderlo io nel suo hotel», diceva Jasmine, «ero al volante della mia macchina, totalmente nuda. No, meglio, con addosso solo un paio di tacchi a spillo. Non avevo intenzione di salire nella sua camera e lo portai da me. L’ho usato come il mio toy boy. Mi diede l’impressione di essere un mammone, con una personalità bipolare. Rimasi molto confusa, senza capire chi in realtà fosse ». Adesso invece Jasmine è passata dalla derisione ad accuse di rilevanza penale e CR7 non può permettersi di ignorarle. Il nuovo vento portato da #MeToo ha cambiato completamente la percezione pubblica di questo tipo di vicende. È il motivo, come ammesso da lei stessa, per cui la Mayorga ha deciso di rompere l’accordo che la vincolava al silenzio.

Per giustificarsi, ha trovato un cavillo formale. Una clausola del patto prevedeva che a Cristiano fosse consegnata una lettera di Kathryn, in cui lei scriveva: “Mi piacerebbe poter raccontare al mondo chi sei davvero”. Lei sostiene che invece non venne data a Ronaldo e che pertanto il loro accordo sia invalido. Lo scopo del patto era stroncare qualsiasi pubblicità negativa per CR7. I suoi legali sottolineano che non venne proposto alla Mayorga per coprire un reato. La ragazza intascò 375 mila dollari (circa 326 mila euro) e promise il silenzio. Poi ha cambiato idea. Ora questa vicenda non si risolverà in via amichevole, ma in un tribunale.



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