Film al Cinema il 21 Marzo 2019: INSTANT FAMILY (Trailer Streaming)



IL FATTO — Pete Wagner (Mark Wahlberg) e la moglie Ellie (Rose Byrne), coppia ben assortita ma senza figli, stanchi di essere interrogati da amici e parenti sul perché cominciano a ragionare se non sia il caso di adottarne uno e per chiarirsi le idee si iscrivono a un corso preparatorio. Ellie è favorevolmente colpita dalla maturità di Lizzy (un’adolescente, la cui madre, tossica, è in prigione per aver causato un incendio in casa), ma non vuole sa benissimo che i teenager sono più diffìcili da gestire. E si scopre, inoltre, che la ragazzina ha anche due fratelli più piccoli. Dopo un lungo tira e molla, però, Pete e Ellie si decidono per quella che per loro è diventata una sfida e così Lizzy, Juan e Lita entrano a casa Wagner.



Passare da una famiglia di due persone direttamente a una di cinque non è uno scherzo, senza contare il rischio che la madre naturale, una volta scontata la pena, rientri in scena.
Classica dramedy, che alterna momenti divertenti a scene molto intense, se non addirittura strappalacrime. «L’ho definito il mio “Il buono, il brutto e il triste”, perché di cattivi non ce ne sono», scherza il regista Sean Anders, cinquantanni.

Se come sceneggiatore aveva qualche volta flirtato con lumorismo demenzale (Scemo & + scemo 2,1 pinguini di Mr. Popper, Come ti spaccio la famiglia), come regista era finora conosciuto per una manciata di commedie con vista sull’attualità sociale delle famiglie allargate: Indovina perché ti odio, Daddy’s Home e Daddy’s Home 2. «Finalmente posso rispondere senza dovermi scervellare alla domanda che mi sento rivolgere più spesso: “Dove prendi le idee?” Dalla mia vita…. Perché per quanto sembri impossibile, io questa storia l’ho vissuta in prima persona». Dieci anni fa lui e la moglie Beth, che oggi ha 43 anni, cominciarono a parlare di adozione; sette anni fa hanno incontrato Johnny (che all’epoca aveva 6 anni), Charlene detta Cha-Cha (3), e Josh (18 mesi), e sei anni fa gli Anders sono diventati legalmente cinque.

«Non è stata una passeggiata, ma né io né mia moglie rimpiangiamo un minuto della nostra meravigliosa avventura a lietissimo fine. Per interpretare i due volenterosi ma inesperti genitori ho scelto per contrappasso una coppia espertissima di bebé, Rose Byrne e Mark Wahlberg». L’australiana Rose Byrne aveva appena avuto il suo secondo figlio, Rafa, dall’attore Bobby Cannavaie: «Ma il primo, Rocco, ha solo venti mesi di più, per cui a me sembra di non aver mai smesso di farne, e li tratto da gemelli», spiega. Mark Wahlberg ne ha addirittura quattro, fra gli otto e i quindici anni. «Ma non credo proprio che Rose debba invidiarmi, perché la più grande, Ella Rae, è nell’età critica dell’adolescenza, e quando le sarà “passata” toccherà a raffica agli altri tre».

Anders ha infilato nel film moltissime persone che hanno affrontato il processo dell’adozione nei suoi due aspetti, da genitori o da figli, per dare maggior autenticità possibile; e altri erano sul set, seppur dietro la cinepresa, come consulenti. Molte delle scene sono nate proprio dai loro ricordi e consigli. Il personaggio di Lizzy, l’adolescente ribelle, è nato da Maraide Green, separata dalla madre tossicodipendente a otto anni e, dopo un sacco di tentativi falliti, adottata finalmente a tredici anni. Oggi che ne ha venti ha realizzato il suo sogno di iscriversi all’università di Los Angeles. La interpreta Isabela Moner, diciassette anni, origini peruviane, che Wahlberg aveva già incontrato in Transformers – L’ultimo cavaliere, e che Stefano Soliima aveva scelto per il suo primo film americano, Soldado. Cé anche la grande Olivia Spencer (Oscar per The Help e nomination per La forma dell’acqua), nel ruolo della psicoioga del centro di adozione: «Arrivata a questo punto della mia carriera, mi piace mettermi a disposizione anche per piccoli ruoli, se ifilm lo meritano: cé più che mai bisogno di umanità e buoni sentimenti in questo mondo così cinico».



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