Gerry Scotti a caduta Libera, la tremenda accusa al conduttore: “Colpa del ciccione”



Caduta Libera nel mirino delle accuse, questa volta per il mio di un commento che stato fatto nei confronti di Gerry Scotti. Scopriamo insieme cosa è successo.



Nicolò Scalfi dopo Caduta Libera

Nel corso di questi mesi Caduta Libera ha fatto parlare particolarmente di sera grazie alla partecipazione del concorrente Nicolò Scalfi. Il ragazzo ha partecipato appena 87 puntate del programma riuscendo a vincere bene 650.000 mila euro di montepremi. In questo frangente Nicolò Scalfi è diventato anche una vera e propria star del web sì, tanto da essere interessato anche a una carriera nel mondo dello spettacolo come dichiarato dallo stesso concorrente in occasione di un’intervista rilasciata al Corriere di Brescia, ma il tutto non finisce qui.

La tremenda accusa a Gerry Scotti

Sono stati giorni davvero particolari per la produzione del programma Caduta Libera dopo l’addio Nicolò Scalfi. Il ragazzo dopo 87 puntate dello show, in occasione di vita episodi diversa dal Corriere di Brescia ha raccontato di aver vissuto un’esperienza davvero emozionante e non solo. Nicolò Scalfi anche spiegato che non si aspettava un successo del genere e che comunque è pronto fare un’esperienza visiva, magari mettetevi le prove reality show quello dell’Isola dei Famosi. Scalfi inoltre ha raccontato di vivere questa notorietà in modo davvero semplice, riuscendo a tornare alla normalità in men che non si dica riprendendo i sui studi.

Nel frattempo ecco che troviamo Gerry Scotti protagonista di una nuova polemica. Il correttore di Caduta Libera ha ricevuto delle pesanti accuse sul web, da parte di uno degli eventi che lo avrebbe addirittura accusato di aver messo in atto una truffa. Ecco cosa sta succedendo.

“Incomincia un’altra truffa”

Secondo l’opinione del popolo del web, Nicolò Scalfi potrebbe essere stato aiutato nella produzione a rimanere nello show proprio grazie alla successo ottenuto durante le puntate. La stessa cosa potrebbe essere stata messa in atto adesso, con l’arrivo di un concorrente che avrebbe già conquistato il pubblico. In particolar modo uno degli utenti su Instagram, come riportato dal magazine kontrokultura.it, scrive: “Incomincia un’altra truffa. Rubato le vite e poi vinto i 10 passi con i suggerimenti del ciccione“.

Al momento non è stata trovata alcuna conferma di una possibile in trasmissione da parte di Gerry Scotti nelle sorti del programma. In questo frangente però ecco che Caduta Libera vieni nuovamente battuto nello share da Reazione a catena presentata da Marco Liorni. Quanto accusato dall’utente potrebbe avere un fondo di verità, magari nel tentativo da parte della protezione di caduta libera di trovare un nuovo modo per far scacco matto negli ascolti alla Rai?

Com’è nata l’idea di presentare il premio Alassio Centolibri? «Gli organizzatori avevano bisogno di un presentatore e Antonio Ricci ha proposto il mio nome. Dopo quella prima volta, e a parte qualche rara eccezione, credo di aver presentato quasi tutte le edizioni. È una manifestazione a cui partecipo sempre con entusiasmo e a cui ormai sono molto affezionato, lo sento un po’ come un premio anche mio». Qual è il suo primo ricordo di Alassio? La frequentava anche da ragazzo? «Assolutamente. Per pensare al mio primo ricordo di Alassio devo tornare a quando avevo 12 anni. I miei genitori stavano facendo un trasloco a Milano. È stata la prima volta che sono rimasto da solo, ma devo dire che la malinconia è durata appena un giorno tanto mi è piaciuta Alassio sin da subito. L’anno seguente, infatti, ho convinto i miei a sceglierla di nuovo come località di mare per le nostre vacanze, e da lì abbiamo continuato a tornarci spesso. La mia ‘frequentazione’ dura ormai da quasi cinquant’anni. Il prossimo anno, magari, si potrebbe festeggiare questo bell’anniversario con una targa (ride, ndr)». A proposito di riconoscimenti, nel 2008 le è stato assegnato l’Alassino d’Oro. Ha un aneddoto particolare da raccontarci legato a quell’occasione? «È stato un momento davvero emozionante, che ricordo ancora oggi. È stato importante per me, Alassio è stata la prima città a donarmi un riconoscimento simile. E mi sono state consegnate anche le chiavi della città, che custodisco gelosamente. Alassio la sento un po’ come casa mia. Devo dire che il 2008 è stato un anno particolare non solo per me, ma anche per la manifestazione stessa. A vincere fu Paolo Giordano con ‘La solitudine dei numeri primi’, un libro che mi ha colpito moltissimo e credo sia stato uno dei romanzi che ha riscosso più successo negli ultimi anni». C’è qualche altro libro, o autore, che le è rimasto impresso nel corso degli anni? «Sicuramente Francesco Biamonti, nel 1998, con il suo ‘Le parole la notte’: un intellettuale vero, un po’ schivo, un personaggio particolare, fuori dalla norma, davvero interessante. Vorrei citare anche Simonetta Agnello Hornby con ‘La mennulara’ del 2003. Il premio Alassio Centrolibri, per uno come me, che lavora in un ambito nazionalpopolare, rappresenta un’occasione per conoscere tutti i grandi protagonisti della cultura italiana degli ultimi vent’anni. Presentandolo, ho avuto la possibilità di entrare in contatto con loro. Il mio lavoro non me l’avrebbe mai concesso e mi ha fatto immensamente piacere vedere che questo ambiente intellettuale si è affidato a me per presentarlo. È un grande onore». Cosa pensa dell’evoluzione del premio? «Il fatto che sia votato da professori italianisti provenienti dalle principali università europee gli conferisce un ampliamento di spettro e di orizzonte che altri premi letterari non hanno. Questa grande intuizione di Alassio di aprirsi all’Europa è un segno distintivo, che ha saputo rendere il premio ancora più unico. Alassio ha capito l’importanza dell’Europa prima che l’Europa diventasse una realtà per tutti noi. Il premio letterario, con la sua tendenza a guardare al mondo, è la dimostrazione di come le cose buone, i libri, la cultura, le pagine belle, non abbiano alcuna frontiera. E in un mondo come il nostro, è un bellissimo messaggio da trasmettere a tutti».



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