Gianluca Vialli, la lotta contro il tumore al pancreas “Non so come finirà questa partita”



L’ex calciatore Gianluca Vialli sta continuando la sua lotta contro il tumore al pancreas, uno dei Tumori più gravi che possano esistere. Per Gianluca Vialli l’ultimo anno è stato davvero molto difficile e di questo ne ha parlato in una recente intervista, nel corso della quale ha dichiarato di non aver mai perso la grinta da quando ha scoperto di essere purtroppo malato. Stando alle sue parole, nel mese di marzo del 2019 l’ ex calciatore ha iniziato un ciclo di cure per cercare di recuperare le condizioni fisiche e mentali, soprattutto dopo che gli era stato attribuito nuovo ruolo come capo delegazione della nazionale italiana a fianco di Roberto Mancini. L’ex calciatore ha tentato di tutto per poter continuare la sua vita nonostante la malattia. Purtroppo il tumore al pancreas è piuttosto duro e scuro ma non è riuscito a togliere la forza ed anche la tenacia al campione, doti che lo hanno dato sempre contraddistinto.



Nel corso di una recente intervista, l’ex bomber di juventus-sampdoria Chelsea ha voluto raccontare l’intervento che ha dovuto subire e poi anche i mesi successivi quando si è sottoposto a cicli di chemioterapia e radioterapia. Poi dopo questo periodo piuttosto devastante per lui ed anche per l’intera famiglia, Gianluca Vialli ha deciso di voler a tutti i costi cercare di riprendere in mano la sua vita anche se lo stesso dice che non sa purtroppo come questa sua partita finirà.

Gianluca Vialli, la dura lotta contro il tumore. Il racconto in un libro

Gianluca Vialli ha anche scritto un libro, attraverso il quale ha voluto mandare un messaggio molto importante a tutti coloro che stanno vivendo la sua stessa condizione, ovvero quella di non mollare mai. Nel libro parla della sua malattia e di ciò che sta accadendo attualmente nella sua vita ed usa come metafora proprio lo sport che un po’ come la vita è fatto di cadute, di ricadute, di ascese e anche di nuove conquiste e vittorie.

Nel libro campione scrive: …)” MA NON HO ANCORA LA CERTEZZA DI COME FINIRÀ LA PARTITA. SPERO CHE LA MIA STORIA POSSA SERVIRE A ISPIRARE LE PERSONE CHE SI TROVANO ALL’INCROCIO DETERMINANTE DELLA VITA. E SPERO CHE IL MIO SIA UN LIBRO DA TENERE SUL COMODINO, DI CUI LEGGERE UNA O DUE STORIE PRIMA DI ADDORMENTARSI O AL MATTINO APPENA SVEGLI.” Poi aggiunge: “UN’ALTRA FRASE CHIAVE, DI QUELLE CHE DURANTE LA CURA MI APPUNTAVO SUI POST-IT GIALLI APPESI AL MURO, È QUESTA: “NOI SIAMO IL PRODOTTO DEI NOSTRI PENSIERI”.



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