Noemi Durini, troppi punti che non tornano



In questi giorni ce stato un importantissimo sviluppo nel caso di Noemi Durini. Il gip del Tribunale di Lecce ha accolto la richiesta di opposizione presentata dai genitori di Noemi, disponendo tutta la serie di approfondimenti che avevamo chiesto, perché ritenuti indispensabili per fare luce sul brutale delitto.



Io sono stata nominata consulente tecnico da parte della madre della vittima e ho depositato agli atti, a supporto della richiesta di opposizione, una corposa consulenza tecnica. L’obiettivo è sollecitare ima serie di doverosi approfondimenti per chiarire la posizione dei genitori di Lucio Marzo (reo confesso dell’omicidio, già condannato a 18 anni e 8 mesi), Biagio Marzo e Rocchetta Rizzelli.

A mio avviso sono davvero troppi gli aspetti che non tornano, sia per quanto riguarda le varie versioni fornite da Lucio nel corso dell’inchiesta, sia per quanto riguarda ciò che realmente avvenne la mattina del 3 settembre del 2017, intorno alle 7-30, subito dopo il ritorno di Lucio a casa. Il gip, pertanto, ha indicato una serie di attività investigative alla Procura e ha assegnato altri quattro mesi per espletare queste integrazioni.

In particolare, la Procura dovrà acquisire il traffico telematico dei cellulari di Noemi, di Lucio e dei suoi genitori, oltre alle immagini degli impianti di sorveglianza che hanno inquadrato la macchina della famiglia Marzo. Il gip ha poi disposto che vengano cercati, sequestrati e analizzati gli altri massi usati per seppellire il cadavere, per verificare se vi siano tracce biologiche degli indagati. Dovranno poi essere effettuati ulteriori accertamenti sugli indumenti della vittima per la ricerca di tracce biologiche. Anche per il gip, come per noi, il caso non può essere considerato chiuso.



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