Pace Fiscale 2019, info su come correggere gli errori e rimettersi in regola



Per chi volesse c’è ancora tempo fino al prossimo 31 maggio per poter approfittare della Pace fiscale per tutti gli errori formali. Ad ogni modo, non tutti sanno che per poter sanare la propria situazione, si deve versare una somma pari a €200 per ogni irregolarità commessa, evitando Quindi così delle sanzioni più elevate. Coloro che desiderano quindi pagare avrà del tempo a disposizione per potersi mettere in regola, in caso di ulteriori controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Sono queste le indicazioni diffuse nella circolare numero 11 del 15 maggio, riguardanti proprio le irregolarità sanabili. In base a cosa circolare è possibile regolarizzare gli errori formali ovvero quelli che non incidono sulla determinazione delle imposte e dei versamenti, ma che comunque possono creare delle difficoltà all’esercizio dell’attività di controllo del fisco. Tra questi rientrano quindi la mancata comunicazione della risoluzione o della proroga del contratto di locazione soggetto a cedolare secca, nonché l’omessa o irregolare presentazione delle comunicazioni dei dati delle fatture, la tenuta irregolare delle scritture contabili la mancata o incompleta restituzione dei questionari inviati dall’agenzia.



Quando è esclusa la regolarizzazione

Sempre dalla stessa circolare è emerso che sono escluse dalla Definizione agevolata le  violazioni come la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali obbligatorie anche in assenza di imposta dovuta nonchè l’emessa presentazione del modello F24 con saldo pari a zero, omessa  irregolare e presentazione delle liquidazioni periodiche IVA. Pare inoltre che non siano sanabili la mancata presentazione dei modelli per gli studi di settore, nonché la mancata emissione di fatture ricevute e scontrini fiscali, le violazioni formali in materia di imposta di registro e imposta di successione.

Come abbiamo visto, per poter sanare la situazione bisognerà pagare una somma di denaro che ammonta a €200 per ogni irregolarità commessa e questo versamento va effettuato entro la fine del mese di maggio. L’utente potrà scegliere quali e quanti periodi di imposta regolarizzare e quindi di conseguenza pagare oltre che in un’unica soluzione, anche due rate di pari importo la prima con scadenza fissata al 31 maggio 2019 nella seconda entro il 2 marzo 2020.

Entro quest’ultima data bisognerà anche provvedere alla rimozione delle infrazioni compiute e quindi presentare i documenti o le dichiarazioni corrette. Nel caso in cui dovessero esserci delle dimenticanze ovviamente in buona fede, si potrà provvedere entro 30 giorni dalla ricezione della lettera da parte dell’Agenzia. Volendo fare un esempio, qualora il contribuente riceva una lettera di compliance il 5 luglio 2019, con la segnalazione di una violazione formale relativa al periodo d’imposta 2017, l’irregolarità potrà essere rimossa più tardi possibile entro il 2 marzo 2020 purchè però entro il 31 maggio del 2019, vengano effettuati il versamento della prima o unica rata per lo stesso periodo di imposta.



Lascia un commento