Pensione anticipata per le donne con figli, ipotesi bonus



Uno dei provvedimenti emessi dal confronto avvenuto nella giornata di lunedì 25 gennaio 2019 con le parti sociali, e su cui si concentrerà quindi il governo nelle prossime settimane, è la seguente ovvero garantire una maggiore flessibilità di accesso alla pensione alle donne che hanno figli. Al momento ci sarebbe un’ipotesi, ovvero quella dell‘uscita anticipata attraverso quota 100, ma questo potrebbe essere ancora troppo presto per estendere tutto l’impianto normativo previdenziale, garantendo quindi un riconoscimento importante nel lavoro di cura.



Scontro contributivo per pensione donne con figli

Sembra così essere entrato nel vivo lo sconto contributivo che prevede quindi la possibilità di garantire un anno di versamento alle donne lavoratrici per ogni figlio, in modo da poterne facilitare l’accesso al mondo della pensione. Nel caso quindi una donna usufruisca di quota 100 e nel caso in cui avesse due figli, potrebbe quindi ottenere l’accesso alla quiescenza con ben 2 anni di anticipo e anche una sorta quindi, di quota 98.

In questo caso, sarà sufficiente che la donna abbia maturato 36 anni di contribuzione piuttosto che i 38 che sono richiesti dalla quota 100 ed ovviamente avere anche compiuto 62 anni di età. A restare ancora, è comunque la questione dei costi visto che questi potrebbero comunque andare a pesare maggiormente sulle casse dello Stato e potrebbe quindi aumentare il costo di 500 milioni l’anno per ogni figlio. Ad ogni modo nel caso in cui l’ipotesi dovesse realizzarsi, potrebbe essere un segnale piuttosto importante da lanciare per poter invertire finalmente la questione delle differenze di genere che va ad affiancarsi a nuove aperture del governo, che verrebbe così ad estendere le tutele per i lavori gravosi.

Non è di certo un caso che il riconoscimento dei lavori di cura è al momento al centro delle rivendicazioni delle lavoratrici ed anche dei comitati come il Cods, che da anni si batte per poter chiedere un intervento decisivo del legislatore per cercare di eliminare il gender Gap che al momento esiste. Ad ogni modo, il governo avrebbe tutte le intenzioni di studiare l’intervento che ha un costo comunque considerevole e che prevede, come abbiamo visto, lo sconto contributivo di un anno per ogni figlio al pensionamento delle donne lavoratrici. A spiegare quanto appena detto è stato lo stesso Claudio Durigon,sottogretario al Lavoro, intervenuto sulla questione relativa all’Ape social ovvero sulla possibilità di poter valutare la fattibilità tecnico economica di un emendamento se vada a rivedere i criteri e possa quindi ampliare anche la platea dei beneficiari.



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