Think Hybrid. Drive Suzuki, la propulsione ibrida è uno dei temi chiave per rispettare l’ambiente



Suzuki è un forte sostenitore delle tecnologie più moderne per ridurre l’inquinamento delle automobili e il loro impatto ambientale. Negli ultimi anni ha presentato al pubblico le varianti con propulsione ibrida delle auto Swift, Ignis (entrambe lanciate nel 2017) e Baleno presentata nel 2016, che hanno incontrato il favore del mercato tanto da arrivare al 40% del totale di immatricolazioni dei tre modelli messi insieme.



Più in dettaglio, Swift e Ignis fanno parte della classifica delle dieci auto ibride più vendute, con Swift al sesto posto con 3.323 esemplari immatricolati, Ignis subito dietro con 3.291 unità, 882 più dello scorso anno. Gli esemplari venduti nel 2018 dell’ibrida Baleno sono stati 915. Queste cifre permettono a Suzuki di confermarsi come il secondo costruttore per vendite di auto ibride in Italia. Un altro vanto di Suzuki è la tecnologia 4×4 AllGrip, che permette di implementare la trazione a quattro ruote motrici (4wd) con tre diversi schemi di trasmissione, denominati Auto, Select e Pro, ciascuno adatto a ben determinati tipi di clientela. Come vedremo meglio più avanti, Auto impiega un giunto viscoso, che non richiede alcun intervento da parte del guidatore e che distribuisce la coppia in maniera totalmente automatica in funzione del tipo di terreno. Select cambia la modalità di trazione grazie a un controllo elettronico, mentre Pro è l’ideale per i fuoristrada “duri e puri” grazie alle marce ridotte.

La scelta degli ingegneri di Hamamatsu per la propulsione ibrida si è rivolta alla tecnologia comunemente definita come mild hybrid, basata su una sezione elettrica di dimensioni, potenza e complessità più contenute rispetto alle soluzioni full hybrid. Anche i costi (di acquisto e di manutenzione) sono decisamente minori, un aspetto fondamentale per una clientela attenta all’ambiente ma anche al portafoglio. La soluzione mild hybrid implementata da Suzuki è costituita sostanzialmente da tre sezioni: il motore elettrico, la batteria e l’elettronica di controllo.

Il primo (Integrated Starter Generator, Isg) è di dimensioni ridotte, è collegato all’albero motore e svolge anche le funzioni di alternatore e di motorino di avviamento. La batteria a 12 volt agli ioni di litio viene caricata dal motore elettrico in modalità alternatore durante le frenate e i rallentamenti, e l’energia immagazzinata è poi ceduta di nuovo al motore elettrico quando l’auto deve accelerare, nelle fasi di partenza da fermo e di ripresa durante il viaggio. Con questa configurazione, quindi, il motore elettrico supporta l’unità termica riducendone i consumi (Suzuki afferma che nel caso dell’ibrida Swift i consumi migliorano del 17% nel ciclo urbano) e, di conseguenza, le emissioni inquinanti.

Il risultato, per il conducente, è una progressione brillante e lineare, che si traduce in un grande piacere di guida in ogni percorso. Il sistema ibrido messo a punto dagli ingegneri di Suzuki impiega una batteria che pesa soltanto 6,2 chilogrammi ed è posizionata sotto il sedile del guidatore, così da non sottrarre spazio né ai passeggeri né al vano bagagli. Il sistema ha inoltre il pregio di essere totalmente trasparente al guidatore, perché non richiede ricariche esterne né alcuna attenzione particolare durante la guida.

Un altro vantaggio è la disponibilità di diverse motorizzazioni, dato che è implementato sia nel 1.2 DualJet (motore aspirato) sia nel 1.0 BoosterJet (sovralimentazione turbo), con l’ulteriore possibilità di avere anche la trazione a quattro ruote motrici 4×4 AllGrip, a seconda dei modelli. Grazie alla versatilità della sua soluzione ibrida, Suzuki può vantare due primati nella categoria sotto i quattro metri di lunghezza: è, infatti, l’unica casa automobilistica in grado di proporre l’abbinamento turbo – ibrido e 4×4 – ibrido. In definitiva, la tecnologia ibrida di Suzuki consente di ridurre i consumi (anche grazie al contenimento del peso della vettura, dovuto all’impiego di strutture leggere ma al contempo robuste), è di uso semplice perché non richiede ricarica da fonti esterne, permette di inquinare di meno, non occupa spazio utile né nell’abitacolo né nel bagagliaio. Secondo Suzuki, questo sistema ibrido comporta un sovraprezzo di soli 1.000 euro rispetto alle versioni a benzina, un sovraprezzo compensato dalla possibilità di usufruire delle agevolazioni e dei vantaggi fiscali riconosciuti sia da molte amministrazioni regionali e locali sia dalla recente legge di bilancio 2019, che garantisce l’accesso libero alle zone a traffico limitato per i veicoli a propulsione ibrida.

È dal lontano 1970 che Suzuki si è affermata nel settore delle auto 4×4 con il primo modello LJ, seguito negli anni successivi da numerosi altri veicoli a quattro ruote motrici. Come abbiamo anticipato all’inizio, il produttore giapponese ha sviluppato la tecnologia 4×4 AllGrip, declinata nelle tre varianti Auto, Select e Pro. AllGrip Auto è disponibile nei modelli Ignis e Swift e il suo cuore è un giunto viscoso. Questo non richiede alcun intervento da parte del pilota e solo quando è necessario trasferisce automaticamente parte della coppia motrice dalle ruote anteriori a quelle posteriori, ottimizzando stabilità e precisione di guida sui fondi scivolosi. Il giunto viscoso è costituito da due serie di dischi immersi in un olio sintetico a base siliconica, con un gruppo di dischi collegato tramite un albero all’asse anteriore, l’altro gruppo a un albero connesso all’asse posteriore.

Quando si verifica uno slittamento delle ruote anteriori, i due gruppi di dischi ruotano a velocità differenti e per attrito riscaldano l’olio che diventa più viscoso. L’aumento di viscosità comporta un ulteriore aumento dell’attrito tra i due gruppi di dischi e un conseguente trasferimento parziale della coppia motrice, dalle ruote anteriori a quelle posteriori. In condizioni normali, durante la marcia rettilinea su asfalto, il 90% della coppia è trasmesso alle ruote anteriori e il 10% a quelle posteriori. Viaggiando su neve compatta la suddivisione diventa circa 60/40 mentre su ghiaccio si può arrivare anche a 50/50. La trazione integrale AllGrip Auto limita anche il rischio di bloccaggio delle ruote posteriori, a tutto vantaggio della stabilità, inoltre permette una maggior precisione di guida nelle svolte lente, specie nella fase di accelerazione in uscita dalla curva. Con la sua semplicità e l’assoluta affidabilità dei suoi componenti, il sistema non richiede alcun intervento di manutenzione. AllGrip Select è installato nelle vetture Vitara e S-Cross ed è un sistema a quattro ruote motrici con controllo elettronico, impostabile nelle quattro modalità Auto, Sport, Snow, Lock, a seconda del tipo di terreno da affrontare. È ideale per i Suv e per i crossover.

L’impostazione Auto è adatta alla normale guida quotidiana, favorisce l’efficienza nei consumi e, in base alle condizioni stradali e allo stile di guida, trasferisce in automatico la coppia all’asse posteriore solo quando serve, per garantire la massima sicurezza di marcia. Sport migliora la risposta ai comandi dell’acceleratore per esaltare le prestazioni, distribuendo la coppia per offrire una guida brillante e divertente. La modalità Snow è pensata per strade coperte di neve, sterrate, sdrucciolevoli. Migliora la trazione in accelerazione e favorisce la stabilità. Infine Lock massimizza il trasferimento di coppia alle ruote posteriori in caso di fondo estremamente sdrucciolevole, come ghiaccio, fango o sabbia. Insieme con il controllo di trazione Tcs integrato nell’Esc (Electronic Stability Control), Lock rende possibile il superamento di ostacoli imprevisti. Raggiunti i 60 km/h, AllGrip passa in automatico da Lock alla modalità Snow. AllGrip Pro fa parte della dotazione di Jimny, veicolo erede del modello LJ. È un sistema di trazione integrale puramente meccanico, con ripartitore dotato di riduttore, inseribile anche con l’auto in movimento. Quando la modalità 4wd è attiva, gli assi anteriori e posteriori sono collegati direttamente, con la coppia distribuita a tutte e quattro le ruote in modo uniforme e senza slittamenti.



Lascia un commento