Coronavirus, ecco i consigli per tener occupati i nostri figli



La diffusione del contagio da Covid-19 ha costretto il governo, tra le altre cose, a chiudere le scuole, relegando i bambini nelle proprie case per qualche settimana, nelle zone rosse anche più di qualche settimana. A differenza dei normali periodi vacanzieri (Natale, Pasqua e periodo estivo), in questa circostanza i nostri figli vengono inseriti nella normale attività
quotidiana dei genitori. È il caso allora di approfittarne per farli sentire, ove possibile, parte delle nostre giornate, di occuparli utilizzando le loro capacità. Ecco i consigli su come fare.



NO ALL’ISOLAMENTO
Nonostante l’allarme sanitario, evitiamo di isolarci del tutto. Il pedagogista Giuseppe Bertagna dell’università di Bergamo consiglia un contatto quotidiano con maestri e docenti – anche in chat – non tanto per l’assegnazione di compiti, ma per mantenere vivo il rapporto. Ci si interessa gli uni allo stato degli altri: anche il chiedere “come stiamo” dimostra affetto e fa capire che l’altro sta pensando a noi.

PASSEGGIATE E LAVORETTI
Evitare luoghi affollati non vuol dire stare chiusi in casa. Facciamo passeggiate e andiamo il più possibile all’aria aperta, osservando la natura o portando a spasso il cane. Occupiamo
i nostri figli in casa, seguendo il consiglio degli esperti. Non dovendo fare le cose di corsa per andare a scuola, è il momento giusto, a seconda delle età, per imparare a rifarsi il letto, piegare panni e lenzuola, fare la spesa, insomma per inserire i nostri figli all’interno della quotidiana routine familiare. Se i figli sono più d’uno si può fare anche una sorta di calendario delle competenze: un giorno qualcuno appare chia la tavola, l’altro sparecchia, uno porta la spazzatura fuori e l’altro lava i piatti, poi all’indomani ci si scambiano i compiti.

OCCUPARE TEMPO E MENTE
Sappiamo che la tv o i videogiochi sono una grande tentazione, più per il genitore che per i figli, perché in quel modo non li vede e sente per un po’, ma tutti i pedagogisti sono contrari all’abuso di apparecchiature elettroniche. Scegliamo, piuttosto, un gioco di carte, un puzzle, i Lego per occupare il loro tempo. Trascorrere il pomeriggio con un gioco di società può essere la scelta migliore: un Mo- nopoly insegna ai bambini a contare e a gestire le banconote, lo Scarabeo li aiuta a prendere confidenza con l’alfabeto e con la formazione delle parole (imparandone anche di nuove), con il Risiko si impara la geografia, con i puzzle e con il Memory si sviluppa la memoria fotografica.

LEGGERE E ASCOLTARE STORIE
L’importanza della lettura e delle fiabe. In cima alla piramide delle cose più belle e utili da fare con i vostri bambini c’è, ovviamente, una buona lettura. Gli esperti dicono che un bambino che legge, o al quale viene letto quotidianamente, avrà un vocabolario più ricco e si esprimerà meglio sin dai primi anni di vita. Oltretutto, quando leggiamo un libro ad alta voce, abituiamo nostro figlio ad ascoltare, aumentando così i suoi tempi di attenzione.

Secondo la psicoterapeuta Antinea Pezzè, «Una storia può aiutare i genitori a preparare i propri figli a qualsiasi cosa, specialmente se si sceglie una favola in cui il bimbo può facilmente ritrovarsi. In questo modo per i bimbi sarà più facile superare alcune paure, vivere delle situazioni difficili, affrontare degli episodi insieme ai loro amici che vivono nelle pagine del libro. Leggere ai bambini rappresenta una vera e propria fase di crescita che aiuta i piccini. Ma aiuta anche gli adulti. Un esempio? Quale modo migliore per preparare un bambino alla nascita di un fratellino? Una storia può davvero preparare a tutto».

«Le storie aiutano i bambini a conoscere il mondo circostante», conferma lo psicologo clinico Guido Giovanardi. È grazie al meccanismo della finzione, del “fare finta che”, che i bambini riescono
a sperimentare in modo creativo e giocoso il loro modo di stare al mondo. Per questo le storie di Cenerentola o Biancaneve paiono scritte ieri, anche se parlano di principi e streghe: quel “c’era una volta” le colloca in una dimensione senza tempo. Le fiabe sono sempre attuali, anche in momenti di crisi come questi.



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