Coronavirus in Francia, sudanese accoltella i passanti: 2 morti e 7 feriti. «Era esasperato dall’isolamento»



Riteneva i francesi dei miscredenti, ma soprattutto non ne poteva più del confinamento che lo costringeva in casa da due settimane: l’insofferenza alla clausura avrebbe spinto Abdallah Ahmed-Osman, il sudanese accoltellatore che sabato ha ucciso 2 francesi ferendone altri 4, ad impugnare il coltello e a passare all’azione.



Secondo i due testimoni, due giovani sudanesi che lo conoscevano e lo frequentavano a Romans-sur-Isere, il paese del dramma, nel sud-est della Francia, il trentatreenne accoltellatore «si lamentava da alcuni giorni del confinamento». Le rigide regole dettate per arginare l’epidemia di coronavirus, lo avrebbero «turbato» al punto da spingerlo al quarto d’ora di follia di sabato. Gendarmi e poliziotti, inquirenti dell’antiterrorismo e periti psichiatrici stanno cercando di capire cosa sia passato nella testa del fin qui incensurato Abdallah Ahmed-Osman, che ai poliziotti che lo interrogavano dopo l’arresto avrebbe detto di «non ricordare cosa sia successo».

In attesa dei risultati della perizia psichiatrica, sono stati interrogati i due connazionali del migrante rifugiato, entrambi in stato di fermo. Uno, un ventottenne che viveva con lui nello stesso appartamento del centro di accoglienza locale, ha parlato dell’insofferenza dell’amico per la situazione di lockdown ma ha assicurato di non aver neppure immaginato che potesse arrivare a compiere un gesto come quello di ieri.

La testimonianza è stata confermata dalle impressioni della moglie del tabaccaio che è stato il primo ad essere gravemente ferito da Ahmed-Osman. La donna, anche lei ferita in modo lieve per aver tentato di difendere il marito, aveva notato nel sudanese, cliente abituale, un atteggiamento diverso negli ultimi giorni: «le parole che più ricorrono nelle deposizioni – spiega una fonte vicina all’inchiesta – è quella di amarezza, turbamento». Sembra che fosse esasperato. Alcuni vicini di casa hanno testimoniato che Ahmed-Osman si era messo a fare ginnastica due giorni fa «sulle scale del palazzo».

La pista jihadista non sembra convincere gli inquirenti, al di là del ritrovamento di fogli scritti in arabo e della frase trapelata, scritta da Osman, sui «francesi miscredenti». Nessuno ha saputo illustrare quale fosse il rapporto dell’accoltellatore con la religione islamica o tanto meno ha ipotizzato una sua radicalizzazione. L’unico altro indizio era che, senza fare resistenza all’arresto, l’uomo si è inginocchiato per strada e si è lasciato catturare mentre pregava in arabo.



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