Diego Armando Maradona, il figlio Diego Jr e Ciro Ferrara





Diego Armando Maradona è iconografia. Diego Maradona è stato istinto e follia, genio e sregolatezza. Ma soprattutto è sentimento e nostalgia. Per questo sembra impossibile poterlo rinchiudere dentro a fredde statistiche, dentro a numeri che non aggiungono nulla alle emozioni che ha suscitato e che nemmeno valgono – o varranno – a dirimere la questione su chi sia stato il più grande di ogni tempo. Sono la narrazione, le passioni, i ricordi vissuti direttamente e quelli tramandati che alla fine fanno la differenza riguardo alla percezione di un mito.

Magari i numeri servono di più a spiegare l’euclideo ed inimitabile Crujiff (altri tempi e altre geografie – e dunque sensibilità – ma che genio anche lui), però anche “il Pibe” si porta appresso statistiche emozionanti. Perché pure la narrazione deve alla fine essere sostenuta da qualcosa di concreto, altrimenti poi si sfarina come un castello di sabbia di fronte all’onda della realtà. Maradona no, il mito di Maradona regge anche perché ha saputo vincere….

le sue vittorie

Tre volte capocannoniere del campionato Metropolitano con l’Argentinos (1978-’79-’80), due volte capocannoniere del campionato Nacional con l’Argentinos (1979-80), due volte Pallone d’Oro del Sudamerica (1979-80), 1 scudetto col Boca Juniors (1981), 1 Coppa di Spagna con il Barcellona (1983), 1 Supercoppa di Spagna con il Barcellona (1984), due scudetti con il Napoli (1987-1990), 1 Coppa Uefa con il Napoli (1989), 1 Coppa Italia con il Napoli (1987), 1 Supercoppa italiana con il Napoli (1990), capocannoniere della serie A nel 1988, 1 Coppa del Mondo juniores con l’Argentina (1979), 1 Coppa del Mondo con l’Argentina (1986), 1 Pallone d’Oro del Mondiale con l’Argentina (1986), vicecampione delmondo con l’Argentina nel 1990.

LE SUE SQUADRE

Debutta con l’Argentinos, dove resta quattro stagioni, dal 1976 all’80 (166 presenze e 116 gol), passa al Boca Juniors (1981 dove ci torna nel 1995 fino al 1998) per un totale di 71 presenze e 35 gol, sbarca in Europa, al Barcellona, nel 1982 dove, in due stagioni, gioca 58 partite e segna 38 reti. Nel 1984 il passaggio al Napoli: in 7 stagioni disputa 259 partite impreziosite da 115 gol. Poi ritorna in Spagna (con il Siviglia 29 presenze e 8 gol nel 1992-93) e infine in Argentina, nel Newell’s (5 presenze nel 1993). Cion la maglia dell’Argentina ha toitalizzato 91 presenze e segnato 34 gol.

LA MALEDIZIONE

Il 25 novembre 2005 moriva George Best, nel 2016 se ne andava Fidel Castro, ora è toccato a Maradona.

Il lutto per la scomparsa di Diego Maradona ha coinvolto anche i vertici istituzionali del nostro Paese. Tra i primi a commentare la morte del campione argentino, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha scritto dal proprio profilo Twitter: «Il mondo intero piange la scomparsa di Maradona, che con il suo talento ineguagliabile ha scritto pagine indimenticabili della storia del calcio. Addio eterno campione».

Attraverso i social è arrivato anche un ricordo del Ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora. «La morte di Maradona è una notizia terribile. Era più di un campione, era un genio del calcio, un fuoriclasse assoluto. Ha rappresentato in una stagione irripetibile i sogni e le speranze del popolo della mia città. Napoli piange, stasera».

La scomparsa di Diego Armando Maradona ha però unito tutto l’arco costituzionale: sono arrivati messaggi dal segretario della Lega, Matteo Salvini, dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti, dal Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio e al Presidente della Camera Roberto Fico, che ricordando le sue esperienze allo stadio da tifoso ha concluso il suo intervento: «L’impossibile non esiste.

Questo è Diego Armando Maradona. Napoli ti sarà sempre grata per quegli anni indimenticabili, scolpiti nei cuori di tutti noi. Ciao Diego! Oggi sei definitivamente e a pieno titolo nella storia». Un messaggio di condoglianze è arrivato anche dal Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli. «La notizia della morte di Maradona giunta improvvisa e inaspettata, ci priva di un talento calcistico immenso, probabilmente inarrivabile. Grazie per la gioia e le emozioni che ha saputo donare a centinaia di milioni di tifosi e di sportivi in tutto il mondo». Fuori dai confini nazionali, ricorda Maradona anche l’ex presidente del Brasile, Luis Ignacio ‘Lula’ Da Silva.

«È stato un gigante del calcio, dell’Argentina e di tutto il mondo, un talento e una personalità unici. La sua genialità e la sua passione in campo, la sua intensità nella vita e il suo impegno a favore della sovranità latinoamericana hanno segnato la nostra epoca. In campo è stato uno dei nostri maggiori avversari ma fuori dalla rivalità sportiva è stato un grande amico del Brasile. Devo solo ringraziarlo per la sua solidarietà con le lotte di popolo e in favore del popolo brasiliano. Maradona non sarà mai dimenticato».

Cordoglio espresso anche dall’ex presidente boliviano (attualmente rifugiato in Argentina) Evo Morales. «Ho appreso con un dolore al petto della morte del mio fratello. Una persona che aveva a cuore e lottava per gli umili, il miglior calciatore del mondo. Diego amava moltissimo la Bolivia. Era un grande amico delle cause giuste. Non solo il calcio mondiale piange per lui, ma anche i popoli del mondo». Dall’account ufficiale della Presidenza di Cuba viene ricordato Maradona con una foto insieme a Fidel Castro, sottolineando la coincidenza nel giorno della scomparsa.

Non solo il mondo della politica, ma anche quello dello spettacolo ha ricordato Maradona. Sono arrivati ricordi da personaggi della musica e dello televisione. Ricordi speciali per chi ha giocato contro Maradona (anche se solo in una Partita del Cuore) come Pupo e Biagio Antonacci, mentre è stata presa dalla commozione in diretta la conduttrice Barbara D’Urso. Omaggi sono arrivati anche (tra gli altri) da Ezio Greggio, Loredana Bertè a Gianna Nannini (autrice della canzone ufficiale di Italia ’90), che lo ha ricordato ricorda come «una divinità del calcio, un essere umano che ha regalato a tutti noi emozioni come nessuno mai prima e penso mai più nessuno dopo di te. Ti ringrazio del tuo cuore puro che ho sentito battere con il mio».



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