“Ho fame, il frigo è vuoto. Papà non lavora più”: 12enne telefona ai carabinieri



Accade oggi nell’Appennino bolognese, quando ai Carabinieri di Vergato arriva una vera e propria richiesta d’aiuto da parte di un’adolescente. Le emergenze continuano a susseguirsi, correlate tra loro. Il dramma di una famiglia che sta soffrendo di fame, letteralmente, funge anche come un appello e un grido di solidarietà, a cui i militari hanno prontamente risposto.



“Abbiamo fame, mio padre non lavora più e il frigorifero è vuoto, aiutateci vi prego!”. Questo è il contenuto di una chiamata partita dall’iniziativa di una 12enne. Risponde prontamente il 112 e la Centrale Operativa dei Carabinieri della Compagnia di Vergato, nel Bolognese, provvedono con una rapidità che fa onore. L’operatore che risposto alla chiamata, dopo aver tranquillizzato la bambina, ha prontamente inviato una pattuglia a casa della famiglia. Due genitori e due figli da sfamare.

Secondo quanto si apprende da una nota dell’agenzia “Ansa”, i militari hanno accertato che le parole della ragazzina avevano descritto una situazione reale. Effettivamente è risultato che il padre rappresenta l’unica fonte di reddito, ma per emergenza sanitaria aveva perso il precario lavoro trovato. I Carabinieri sono andati a fare la spesa e sono tornati con una scorta di generi alimentari.

Si apprende che la bambina ha preso “lo smartphone della madre, ormai privo di credito e chiamato il 112”, e i Carabinieri sono andati a fare la spesa e sono tornati “con una scorta di generi alimentari: latte, pasta, uova, farina, carne, biscotti, frutta, verdura e altri scatolati di vario genere”. La famiglia è riconoscente e il gesto dei militari è stato un ulteriore esempio di solidarietà.L’emergenza sanitaria, seppur nella tragedia, sta donando continuamente esempi di forte altruismo e pronto intervento verso chi ha bisogno e nei confronti di tante famiglie in seria difficoltà economica.

La ministra del Lavoro ha delineato gli interventi che, tra emendamenti al decreto Cura Italia e il provvedimento di Aprile, l’esecutivo intende promuovere a tutela dei lavoratori colpiti dalla crisi. Estensione dello stop ai licenziamenti, con tutele anche per gli assunti dopo il 23 febbraio. E tre miliardi per finanziare il reddito di emergenza per tre milioni di italiani (anche i lavoratori in nero). Sono le misure annunciate dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo a sostegno dei lavoratori travolti dalla crisi economica scaturita dall’emergenza sanitaria in un’intervista a Class Cnbc: “C’è una parte di cittadini  che in questo momento non ha alcun sostegno, dovrebbero essere circa 3 milioni. Stiamo valutando la platea e l’impatto. Quindi per tutte queste persone che non hanno altri sostegni al reddito sarà previsto il reddito di emergenza, che le aiuterà in questo periodo anche di crisi economica”. Il ministro ha confermato che il costo della misura, che andrà nel prossimo decreto di aprile, “si aggira intorno ai 3 miliardi” di euro.



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