Opzione Donna 2021, cosa prevede la legge di Bilancio? Requisiti e penalizzazioni



Opzione Donna 2021, penalizzazioni e requisiti. Torniamo a parlare di una misura pensionistica molto importante ovvero Opzione donna. Questa darebbe la possibilità di poter uscire anticipatamente dal mondo del lavoro, alle donne lavoratrici dipendenti e autonome. Questa misura pensionistica è stata prorogata al 2021, ma ci si chiede se possa continuare anche per i prossimi anni. È stata la legge di bilancio 2021 a confermare la proroga di opzione donna per le lavoratrici in possesso di alcuni requisiti sia dal punto di vista anagrafico che contributivo.



Opzione Donna 2021, cosa prevede la nuova Legge di Bilancio

Grazie alla nuova riforma delle pensioni 2021, all’interno della legge di bilancio sono attese delle novità molto importanti come la proroga di opzione donna. Cerchiamo di capire effettivamente che cos’è questa misura, come funziona e chi sono le lavoratrici che possono aderire a questa misura pensionistica anticipata. Partiamo col dire che Opzione donna è quella misura che da la possibilità di poter uscire anticipatamente dal mondo del lavoro alle lavoratrici dipendente e autonome. Queste devono però rientrare in determinati requisiti contributivi e anagrafici. Per poter usufruire di Opzione donna bisognerà presentare la domanda Anche se le modalità dovranno essere ancora ufficializzate dall’INPS dal governo e anche dal Ministero del Lavoro.

Penalizzazione per le donne lavoratrici pubbliche e private

Va sottolineato che il calcolo dell’assegno della pensione per coloro che scelgono questa Opzione dovrà essere basato esclusivamente sul metodo contributivo. È probabile che per Opzione donna, la scelta sia fortemente penalizzante per Alcune categorie di lavoratori. Grazie alla Legge di Bilancio 2021, questa misura sarà valida anche per il 2021. Riguardo i requisiti, si parla di una età anagrafica di 58 anni per le dipendenti pubbliche e di 59 anni per le donne autonome. Bisognerà anche che queste abbiano versato almeno 35 anni di contributi. Ma quando conviene effettivamente usufruire di opzione donna?

Requisiti Opzione Donna

La donna lavoratrice che ha accettato di uscire con opzione donna accetterà anche una penalizzazione sull’assegno di pensione. Questa dovrebbe attestarsi intorno al 30% dell’importo complessivo. Si sottolinea che questo però non è valido per tutte. Entreranno in gioco diversi fattori come l’età di uscita dal lavoro, quanti sono stati gli anni di contributi versati, il tipo di carriera e tanto altro. Di conseguenza quindi la penalizzazione e quindi la decurtazione dell’importo sull’assegno pensionistico potrebbe risultare più alta per le lavoratrici che hanno avuto degli stipendi più alti nell’ultimo periodo di lavoro.



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