Pensioni anticipate 2020, tutte le novità su Quota 100



Parlando di riforma pensioni, il riferimento a Quota 100 è inevitabile. Stiamo parlando di quella misura prevista dal decreto 4/2019 che è stata introdotta dal Governo Conte e volta a dare la possibilità a molti di poter uscire dal mondo del lavoro anticipatamente, una volta maturati due requisiti. Quest’ultimi sarebbero i seguenti, ovvero aver compiuto 62 anni di età e maturato 38 anni di contributi. Ma quali sono le novità al riguardo? Nei giorni scorsi sembra abbia parlato l’Onorevole Claudio Durigon, il sottosegretario al Ministero del Lavoro, il quale ha parlato di Quota 100 e della possibilità data a circa 300 mila persone di poter optare per questa misura pensionistica che prevede l‘uscita antipata dal mondo del lavoro una volta compiuti 62 anni di età.



Pensioni news, Matteo Salvini e Durigon su Quota 100

In realtà a parlare di Quota 100 nelle scorse ore è stato anche Matteo Salvini nel corso ella presentazione del libro intitolato “La libertà di andare in pensione” scritto proprio da Durigon e da Garavaglia. Secondo il leader della Lega, Quota 10 sarebbe stata una liberazione da quella che era la gabbia della Fornero. Secondo Durigon, nonostante i diversi paletti presenti, Quota 100 è stata davvero determinante perchè ha dato la possibilità a molti di poter uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. E’ questo il motivo pr il quale Durigon ha scelto di dare quel titolo al saggio, parlando di Quota 100 come una misura che sostanzialmente ha cambiato il sistema previdenziale italiano. Ma davvero Quota 100 può vantare questi grandi successi?

Il punto di vista di Mauro D’Achille e Roberto Corona

Non tutti sembra siano pienamente d’accordo su questo concetto. Mauro D’Achille, l’amministratore del gruppo “lavori e pensioni: problemi e soluzioni”, sembra abbia voluto fare sapere il suo punto di vista, sottolineando come Quota 100 sia stata una misura che di fatto ha tagliato fuori tante persone, tra cui invalidi, precoci e donne. Critiche pervenute anche da Roberto Corona, Fnp Cisl Bergamo, il quale ha sostenuto che Quota 10 non è stata una misura che ha rispecchiato quanto detto e promesso. “Non c’è stata la tanto temuta fuga addebitata a “Quota 100”, ha dichiarato Corona.

Lo stesso citando i dati dell’Inps avrebbe aggiunto: “Nell’elaborazione dei dati INPS effettuata dall’Osservatorio Socio-economico della CISL bergamasca, la fascia d’età tra i 60 e i 64 anni perde 28 assegni rispetto all’anno precedente, e il conto si fa ancor più pesante per le donne (70 uscite in meno). Questa scelta premia pochissime figure, e non risolve affatto il problema di un sistema pensionistico che non riconosce il lavoro femminile al di fuori dei luoghi classici di lavoro, quali i lavori di cura, la gestione sociale della famiglia”.



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