Milly Carlucci difende Ballando con le stelle, e non scende a compromessi



Non vuole parlare di guerra degli ascolti Milly Carlucci. La conduttrice di Ballando con le stelle, il talent show del sabato sera di Raiuno, va avanti per la sua strada senza fare confronti con gli avversari. E lo share le dà ragione: finora, tra il suo programma e Tu si que vales di Maria De Filippi, in onda su Canale 5, è testa a testa. «



Chi conduce un programma inevitabilmente tiene agli ascolti, non si può negare. Ma se per avere un punto in più bisogna scivolare su contenuti brutti, allora no. Non è questa la misura di un programma», dice Milly.

«Noi facciamo un programma che deve emozionare. Se di uno show si parla anche sui social e per strada, allora è un successo. Stare nel cuore delle persone è un successo. Questo conta: diventare un amico di famiglia per chi ci guarda».

Qual è il segreto del successo di Ballando”! Siamo alla sedicesima edizione… «Un grande lavoro di squadra, in cui tutti buttano il cuore oltre l’ostacolo per portare a casa un progetto credibile. E poi Ballando è stato fondamentale per la riscoperta del ballo in Italia, e non solo: un mondo che fa bene alla testa e all’anima».

«Ho invitato pure la d’Urso e Alessia» È vero che tra i “ballerini per una notte” vedremo anche Barbara d’Urso? «Non posso dare nessuna certezza sui “ballerini per una notte”, la chiusura dei contratti è sempre una cosa incerta. Barbara l’ho invitata, certo, perché no? Ma ci sono in ballo anche questioni di esclusive previste nel contratto. Noi siamo apertissimi non solo a Barbara, ma anche a Gerry Scotti e Maria De Filippi, però non lo so se sia fattibile. Alessia Marcuzzi, oltre che come ballerina per una notte, l’avremmo voluta come concorrente, però non è stato proprio possibile a causa di altri suoi impegni».

Quest’anno manca, nel cast, un concorrente disabile, che di solito è sempre presente: come mai? «Il cast si crea ogni anno per una serie di congiunzioni astrali. Gli anni scorsi abbiamo cercato storie anche con argomenti non frequentemente discussi in prima serata: per esempio con Lea l’ abbiamo raccontato di una ragazza nata uomo e diventata donna. Lo abbiamo fatto con semplicità, parlando di amore. Quest’anno alcune storie, frutto di un mio corteggiamento antico, sono maturate e non me le sono fatte sfuggire: il cast ha preso un’altra direzione».

Ti riferisci ad Al Bano? «È stato il concorrente, in assoluto, che mi ha fatto penare di più, l’uomo degli appuntamenti in aeroporto per convincerlo a partecipare». Hai voluto anche Morgan. Per lui si è parlato di Non temi qualche sua intemperanza?

«Una delle cose che mi piacciono di più nella vita è l’abbattimento del pregiudizio e delle etichette. C’è un modo di approcciare le persone… Certi sono per andare voluta-mente contropelo, per toccare sensibilità scoperte. La mia intenzione, invece, è mostrare come dei personaggi numeri uno possano, attraverso il ballo, raccontare qualcosa di diverso di se stessi».
Dopo Ballando ti fermerai un po’ oppure no? «Assolutamente no! Torno con il cantante mascherato, andrà in onda dopo il Festival di Sanremo».



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