Vuoi vedere Atalanta – Milan in Streaming Gratis? Diretta live tv (Serie A Ore 20:45)



Questo articolo in breve

Atalanta Milan si giocherà oggi Domenica 3 Ottobre 2021. Il calcio d’inizio è fissato per le ore 20.45. Il match sarà visibile su Smart TV grazie all’applicazione di dazn e sarà disponibile anche sulle console di gioco xBox ovvero One, One S, One X, Series S e Series X e PlayStation PS4 e PS5. Sarà anche visibile attraverso i dispositivi come Amazon Fire TV stick Google Chromecast e timvision box. Disponibile anche la diretta streaming di Inter Atalanta sempre su dazn o tramite pc collegandosi direttamente al sito ufficiale e inserendo le proprie credenziali per accedere al catalogo degli eventi. Si potrà assistere al match in diretta streaming, sempre attraverso Dazn collegandosi attraverso dei smartphone e tablet. L’arbitro è Maresca di Napoli. Gli Assistenti saranno Colarossi e Prenna, il IV uomo Abisso, al Var Aureliano e Avar Ranghetti.



Un’assenza pesante, tre recuperi importanti e la consapevolezza che la sfida di questa sera (ore 20.45, si gioca al Gewiss Stadium di Bergamo) sarà molto importante per il cammino in campionato di Atalanta e Milan. Il tecnico dei bergamaschi Gian Piero Gasperini non ha nascosto troppo le carte e dubbi di formazione ce ne sono davvero pochi.

« Toloi , Palomino e Demiral ? Sono tutti e tre nella condizione di giocare» ha detto il mister dei nerazzurri che oltre ad affrontare altri temi legati al momento che attraversa la Dea e alla squadra di Pioli ha confermato la gravità dell’infortunio muscolare occorso a Gosens : «È stato vittima di uno strappo. Inizialmente pareva addirittura il legamento, ha fatto un movimento strano e si è fatto male. Starà fuori non meno di due mesi, si tratta di un infortunio serio»

Viavai dall’infermeria a parte, l’Atalanta contro Inter e Young Boys ha fatto vedere ottime cose e la fiducia per un’altra grande serata da vivere contro il Milan è tanta. «Siamo usciti bene dai due impegni molto difficili e impegnativi con Inter e Young Boys. Non dico che ci sia entusiasmo, ma c’è credibilità da parte nostra. Sarà una sfida importante per tutte e due le squadre. Io spero sempre nella prestazione e nel risultato, credo che siano legati. Sono state due partite diverse, ma abbiamo dimostrato di essere in un buon momento».

Il momento buono lo attraversa anche il Milan, seconda forza del campionato con 16 punti a 2 lunghezze dal Napoli, capolista a punteggio pieno. «Mi aspetto un avversario molto propositivo – ha detto Gasperini sul Milan -, è chiaro che la sconfitta dell’altra sera è stata brutta in chiave Champions, ma tutto può cambiare. Il Milan è una squadra che è cresciuta molto, sta raccogliendo dei risultati frutto delle prestazioni. Sono cresciuti perché hanno tanti giovani, Pioli ha fatto un grandissimo lavoro. È una squadra che è cresciuta con l’inserimento di tanti calciatori, soprattutto in attacco. Questo gli permette di avere alternative alla mancanza di Ibra, ad esempio. Ha fatto sicuramente un bel salto in avanti. Sta raccogliendo risultati e consensi. Stando però agli scontri degli ultimi mesi possiamo giocarcela con le nostre armi».

Tra le armi di cui parla il tecnico della Dea ci sono anche Muriel , Ilicic e Miranchuk . Il colombiano è guarito e partirà dalla panchina pronto a dare la scossa mentre i due fantasisti sono stati così inquadrati dal Gasp. «Ilicic si sta impegnando con grande volontà, ci tiene tanto. Mercoledì era dispiaciuto per non essere entrato, ma è un buon segnale. Si sta allenando per trovare la giusta condizione. Miranchuk? Non riesco a fare giocare 25 giocatori, massimo 16 viste le cinque sostituzioni. Faccio fatica a far giocare anche Ilicic. Continuo a pensare che avere tanti elementi non sia la cosa migliore. Dobbiamo essere un gruppo forte, ci sarà tempo e spazio per fare altri inserimenti. Miranchuk un ragazzo per bene, il tutto si riduce alle scelte tecniche».

Non è dato sapere se, e dove, Matteo Pessina vide quella partita, ma era liberissimo di farlo: Lazio Verona, per l’impegno della squadra allora di Inzaghi nella finale per la Supercoppa italiana a Riad, non si giocò il 22 dicembre 2019. Il giorno in cui l’Atalanta disintegrò il Milan 5-0. E Gasperini ne inventò una delle sue: squadra senza centravanti di ruolo, con Ilicice Gomez larghi e Malinovskyi incursore centrale. Una rivisitazione del ruolo del trequartista, una tappa dell’evoluzione delle tematiche offensive dell’Atalanta di cui Pessina è diventato poi esponente di rilievo, una volta tornato in quella che è diventata la sua seconda casa calcistica.

La prima fu proprio il Milan che sfida stasera: una storia incompleta e incompresa, ma non c’è nulla del suo passato che Matteo non abbia metabolizzato rendendolo sintesi positiva. Il fattore Nazionale Un’altra data di quel processo di mutamento del modo di pensare calcio offensivo, e qui Pessina è coinvolto direttamente, è il 3 novembre 2020, Atalanta-Liverpool 0-5. E’ quel giorno che Gasp si convince della necessità di una squadra non più prudente, ma più bilanciata. Il Pes, fino a  quella sera utilizzato con il contagocce, entra sullo 0-4,gioca 37’,fa quello che serve, anzi servirà, alla Dea: dì lì ad un paio di partite diventa titolare quasi insostituibile. Ruolo, per definizione comune: trequartista equilibratore. Che poi non è così diverso da quello che Mancini, quando lo manda in campo, gli affida in Nazionale: il c.t. non mette un uomo dietro le punte, ma da mezzala che gioca o entra al posto di Barella (due volte su tre all’Europeo) a Pessina viene chiesto di avere sempre lo sguardo rivolto verso la porta, come si vide contro Gallese Austria.

E come, in maglia Atalanta, si è rivisto per l’ultima volta mercoledì contro lo  Young Boys. Un assaltatore che dà sempre punti di riferimento, ma ne toglie agli avversari. Nel suo tourbillon da moto perpetuo energie importanti sono dedicate alla fase difensiva, altre alle operazioni di connessione fra centrocampo e linea offensiva, ma altre ancora alla ricerca di transizioni, tagli, incursioni da buon frequentatore dell’area avversaria. Chiamiamola inventiva pragmatica: nella sua interpretazione del ruolo c’è anche qualità, ma difficilmente egoista e fine a se stessa. L’equilibratore Il coraggio a Pessina non è mai mancato, ma diventare prima un prescelto di Mancini e poi campione d’Euro Pa gli ha aggiornato anche il chip. Anzitutto mentale, perché come diceva ieri Gasperini «lui e Toloi sono cresciuti grazie al cammino con la Nazionale: è stata un’iniezione di autostima e di fiducia». Ma anche tecnico e tattico, perché l’esperienza azzurra ha affinato la duttilità che ha nei geni calcistici. Un patrimonio ora messo a disposizione anche dell’Atalanta, e in assenza di Muriel ce n’è stato bisogno: soprattutto quando Gasperini ha scelto un altro modo di attaccare, chiedendo a lui e a Pasalic, come pure a Zappacosta, di fare anche gli attaccanti esterni. Ora cene sarà meno bisogno e a prescindere dalla soluzione tattica scelta – il 3-4-1-2 o magari in corsa il 4-2-3-1 – sarà più facile vedere Pessina fare piroette nei suoi territori più abituali: fra le linee, ma anche in faccia all’avversario di turno. Una fantasia che si sente appagata solo se produce creatività concreta: non c’è altro calcio che lo faccia sentire bene, non per altro il Gasp l’ha chiamato l’equilibratore.



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