Anna Valle, ecco dove è stata girata la fiction Lea – Un nuovo giorno



Il sorriso rassicurante, l’innata eleganza ed un indiscutibile talento. questo un piccolo ritratto di Anna Valle che, nella nuova serie di Rai Uno, Lea un nuovo giorno, interpreta un altro degli intesi personaggi a cui ci ha abituato, quello di un’infermiera specializzata che, dopo un anno di aspettativa, toma al proprio lavoro nel reparto di pediatria dell’ospedale di Ferrara.



Ha subito la perdita del suo bimbo all’ottavo mese di gravidanza e la fine del suo matrimonio, ma è riuscita a superare entrambi i traumi trasformando il dolore in un dono. Con lei nel cast Giorgio Pasotti, nel ruolo dell’ex marito, che ritroverà come primario di reparto, e Mehmet Gunsùr, un musicista che Lea incontra casualmente.

Da madre, quanto è stato difficile calarsi nei panni di Lea? Emotivamente è stato abbastanza pesante poiché si racconta il dolore che ogni genitore, nella propria vita non vorrebbe mai affrontare, ovvero quello della perdita di un figlio; su consiglio della regista, ho visto più volte il film Pieces of woman nel quale viene affrontato un tema analogo a quello della fiction e, devo ammettere che mi è stato di grande aiuto.

Quale elemento, invece, dona alla serie un connotazione di speranza? Ho amato molto il tema della rinascita e quella forza che ha la protagonista nell’affrontare il dolore trasformandolo in amore da dare al prossimo». Come si è preparata riguardo la professione di infermiera per risultare il più possibile credibile? Devo ringraziare due infermiere di Bassano che, gentilmente, mi hanno supportato nella parte pratica, ad esempio insegnandomi ad utilizzare gli strumenti presenti nei reparti di pediatria.

«Devo ringraziare due infermiere che mi hanno insegnato a utilizzare gli strumenti» Ha una grande passione per la musica, qual è quella che l’ha accompagnata in questa occasione?
Chi lavora con me sa che, specialmente quando sono molto a mio agio con i colleghi. arrivo sul set con una cassa collegata al mio telefonino ed ascolto musica, soprattutto rock e c’è sempre una sorta di “colonna sonora” che accompagna ogni mio personaggio; non decido io qual è la musica giusta per un personaggio, ma avviene un po’ il contrario.

Ascolto una musica che mi colpisce e mi riporta in qualche modo al ruolo che interpreto; in questo caso ho ascoltato i “Mumford & Sons”. Nella fiction si affronta anche il tema dell’amicizia e della solidarietà tra colleghi. Si riscontrano questi legami anche nell’ambiente dello spettacolo? È inutile negare che, nel nostro ambiente, la rivalità esiste, ma, nel contempo, almeno nel mio caso, si sono create bellissime amicizie fatte non solo di affetto, ma anche e soprattutto di stima reciproca e di rispetto, tutti elementi che fanno sì che si tratti di legami veri e sinceri.

«Ferrara e i ferraresi ci hanno accolto con affetto, la città e deliziosa e si mangia bene!» Avete girato a Ferrara, come siete stati accolti? Benissimo. I ferraresi ci hanno accolto con affetto, la città è deliziosa e la si può girare interamente in biciletta godendo a pieno delle sue bellezze e. poi, diciamolo: si mangia divinamente (ride).

Quanto ha messo di lei in Lea e cosa invece non ha in comune col personaggio che interpreta? Mi si riconosce una certa empatia e questo è certamente un tratto comune che ho con Lea così come la passione che metto nel mio lavoro; Lea. però, è molto più sfrontata e diretta nei rapporti interpersonali mentre personalmente non azzardo mai troppo con le parole.
Sceglie spesso personaggi che amano tornare alle origini.

Perché? Scelgo istintivamente e, in questo caso, il copione mi ha subito colpito. È vero, parecchi dei miei personaggi hanno la caratteristica che ha menzionato e devo ammettere che sono molto legata alla mie origini perché ritengo sia fondamentale non perdere mai di vista le proprie radici; in fondo ciò che oggi siamo non è altro che il risultato del nostro passato.



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