Fabio Ridolfi: è morto il 46enne con la tetraparesi, la storia di un discusso caso di suicidio assistito



Morto Fabio Ridolfi, la storia di un discusso caso di suicidio assistito. Ieri, lunedì 13 giugno 2022 Fabio se ne è andato anche se avrebbe continuato a vivere. L’annuncio è stato dato dal fratello Andrea e dall’Associazione Luca Coscioni.



Fabio Ridolfi è morto, se ne è andato ieri lunedì 13 giugno 2022 anche se avrebbe sicuramente voluto continuare a vivere. L’annuncio è stato dato dal fratello Andrea e dall’Associazione Luca Coscioni. E’ scomparso così all’età di 46 anni ed abitava a Fermignano e conviveva da circa 18 anni con la tetraparesi da rottura dell’arteria basilare con conseguente immobilità del proprio corpo. Era costretto a vivere a letto 24 ore su 24 e poteva comunicare solo con un puntatore oculare.

Fabio Ridolfi, chi era

Fabio Ridolfi

Scomparso all’età di 46 anni, Fabio abitava a Fermignano e purtroppo da diversi anni ormai conviveva con la tetraparesi da rottura dell’arteria basilare con conseguente immobilità del proprio corpo. Viveva a letto 24 ore su 24 e poteva comunicare solo con un puntatore oculare. Proprio per via di questa sua particolare condizione è stato al centro delle Cronache italiane anche per essere stato il terzo Marchigiano a chiedere il suicidio assistito. Aveva fatto il suo appello lo stesso 18 maggio.“Gentile Stato italiano, da 18 anni sono ridotto così. Ogni giorno la mia condizione diventa sempre più insostenibile. Aiutami a morire”. Queste le parole di Fabio che aveva chiesto a gran voce di poter morire e di essere aiutato in tal senso.

La richiesta di suicidio assistito

Questo messaggio era stato accompagnato da una segnalazione fatta dalla Associazione Luca Coscioni che ha lamentato un presunto ritardo da parte dell’azienda sanitaria unica regionale delle Marche nel dare il via a questa pratica. Effettivamente a distanza di 24 ore dall’ appello del marchigiano l’associazione ha comunicato il parere a favore del suicidio assistito nel caso Ridolfi che pare fosse stato ammesso lo 8 aprile 2022 ma a distanza di 40 giorni Il diretto interessato non sembrava fosse stato avvisato. È stato così il secondo italiano ad aver ottenuto l’accesso al suicidio assistito dopo il caso di Mario un 43enne paralizzato da 10 anni a causa di un incidente stradale.

La morte di Fabio, la notizia

Fabio Ridolfi morte

Nonostante Fabio avesse ricevuto il via libera, non era stato deciso che farmaco utilizzare ed anche le modalità di somministrazione. Alla fine il 6 giugno 2022 Fabio ha cambiato idea. Ha optato per la sedazione profondaDa due mesi la mia sofferenza è stata riconosciuta come insopportabile. Ho tutte le condizioni per essere aiutato a morire. Ma lo Stato mi ignora. A questo punto scelgo la sedazione profonda e continua anche se prolunga lo strazio per chi mi vuole bene”. Poche ore fa è arrivata la notizia della sua morte.



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