Giuseppe Zeno nell’attesa di vederlo accanto a Morgan Freeman nel film Muti



Giuseppe Zeno non si ferma mai. A teatro (noi l’abbiamo incontrato al Teatro Manzoni di Milano),con Isoliti Ignoti, spettacolo tratto dal capolavoro di Monicelli mentre si divide sul set di Mina Settembre 2. nell’attesa di vederlo accanto a Morgan Freeman nel film Muti.



E poi nei prossimi mesi lo vedremo al cinema nel nuovo film di Luca Lucini accanto a Maya Sansa Le mie raga racket entrando in guerra aperta contro la camorra. Un momento d’oro per lui, l’attore napoletano sempre pronto a mettersi in gioco, anche quando. come già successo con II Sorpasso, deve interpretare il ruolo che nei film originali fu di Vittorio Gasmann. “A livello personale è stato bellissimo, pronunciare le parole di un personaggio grandioso come Vittorio Gasmann, è una bellissima responsabilità, una gioia oltre che una grande prova di maturità come attore”.

Viene spontaneo chiederle se è riuscita a superarla? Quando si parla di capolavori come I Soliti Ignoti, di interpreti come Vittorio Gasmann si rischia sempre di cadere nell’i-nella macchietta e io ho cercato di non farlo, anche se è stato impossibile evocarlo almeno a livello vocale…

E sul talento? Su quello c’è molto da lavorare. è inarrivabile, lui è un grandissimo maestro. Non ho mai pensato di accostarmi a lui. Noi proponiamo un’altra cosa che non tradisce quella che è stata fatta al cinema… Il film, come lo spettacolo, fa vedere un’Italia che riesce a ridere nelle difficoltà…

È un testo esilarante, senza essere minimamente volgare in un’epoca dove tutto lo sta diventando. L’avvento dei social. la voglia di ostentare. Pochi comici oggi sono capaci far ridere senza metterci
dentro l’ammiccamento, un’ allusione volgare. In Italia ne esistono tre o quattro ma non ne voglio fare i nomi sennò gli altri mi insultano…

Quanto c’è di Giuseppe Zeno sul palco? Tutti gli attori sono fatti di materia viva e materia autonoma. La materia viva è quella che sottoposta al volere altrui, che deve subire. La materia autonoma è quella che meglio rappresenta l’attore. E a teatro si può fare più che al cinema. Ci siamo resi conto che la pausa di 5 minuti con 5 deficienti che mangiano in scena fa ridere. Spesso scatta l’applauso…

Più facile far ridere o far piangere? Strappare una risata vera, di quella genuina non è facile i oggi, lo a far ridere ci sono riuscito solo a teatro. Il teatro mi  ha permesso di esprimere i meglio quello che sono:  quella parte di giocherellone che c’è dentro di me da sempre e che quando posso faccio uscire…

Quale è il messaggià di questo spettacolo? Questi personaggi ridevano della miseria. ironizzavano sulla r propria tragedia. Anche il corteggiamento diventa l’occasione di comicità. Persone  che vorrebbero essere qualcosa £ | di diverso ma non ci riescono. X Questo colpo al Monte di Pietà non era per vivere nel lusso ma per vivere meglio. Il film si conclude con un piatto di pasta e ceci.  È la metafora della vita, quello  di mangiare un piatto di pasta in compagnia, con gli amici di sempre…

Uscendo dal personaggio de  Soliti Ignoti come ha fatto a rubare il cuore alla sua Margareth Madè? Come in tutte le storie d’amore c’è un incontro, c’è qualcosa che cresce giorno dopo giorno. Ma dovrei stare ore e ore a parlare di lei…



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