Ha dolore al petto e al braccio sinistro, per i medici è Covid: Lucia muore di infarto due ore dopo



L’11 luglio 2013, Lucia Chiarelli è arrivata al pronto soccorso con forti dolori al petto e al braccio sinistro. I medici le sottoposero un tampone Covid di controllo, pratica standard quando un paziente risulta positivo a una malattia infettiva come la polmonite o la tubercolosi.



La paziente è risultata positiva al batterio che causa il Covid. I medici dissero che i sintomi sembravano come infezione da Covid e la dimisero. Due ore dopo Chiarelli morì, quasi proprio per un attacco di cuore. Il marito ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica il 23 luglio 2013, passato dallo studio legale Studio3A. Gli inquirenti stanno verificando perché i medici dell’ospedale di Formia hanno dimesso Chiarelli e come hanno sbagliato.

Inoltre, si accerterà se la negligenza portato alla sua morte.All’alba dell’11 luglio, Lucia Chiarelli si è sentita male: ha avvertito un forte dolore al petto che si irradiava al braccio sinistro. Un sintomo di infarto. Il marito l’ha accompagnato al pronto soccorso dell’Ospedale Dono Svizzero di Formia, dove è arrivato alle 7.58.

I medici l’hanno sottoposto a esami del sangue, a una radiografia del torace ea un tampone di Covid, che è risultato positivo al batterio. Secondo i medici, era il Covid a causare il dolore e quindi hanno dimesso Lucia dal pronto soccorso con questa diagnosi: “Dolore al petto in Covid positivo”. A casa ha dovuto prendere Toradol e Fluimucil, mentre il marito è uscito a comprarli alle 9.05 del mattino.

Ma quando è tornato alle 9:20, Lucia si è sentita di nuovo male e si è precipitata di nuovo in ospedale; questa volta, però, è stato inutile,Il marito di una donna morta ha presentato una denuncia ai Carabinieri di Formia, chiedendo l’apertura di un’indagine sulla morte della moglie. Il marito ritiene che i medici che hanno curato la moglie non hanno indagato in modo approfondito ed efficace sul suo caso. Il marito ha anche dato il suo consenso alla riesumazione del corpo per effettuare l’autopsia in modo da conoscere l’esatta causa della morte. Spetta ora ai pubblici ministeri decidere se aprire o meno un’indagine su questo caso.

Regione Lazio: “Disposto audit sul caso”

“La Direzione regionale Salute ha disposto un audit clinico in merito al decesso di una signora di 68 anni dimessa dall’ospedale di Formia e deceduta dopo alcune ore. La disposizione dell’audit serve per chiarire tutti i protocolli clinici adottati ed ovviamente l’Azienda sanitaria locale è a totale disposizione dell’Autorità giudiziaria. Ai familiari e ai cari della donna vanno le profonde condoglianze”.



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