Sai chi è Angelo Vassallo? Chi era il sindaco di Pollonica ucciso in un attenatato: la storia



Intorno alle 22.15 del 25 settembre 2010, sette proiettili hanno colpito il sindaco di Pollica Angelo Vassalo mentre tornava a casa. I responsabili della sua morte non sono ancora stati identificati, così come il movente. Chi era dunque Angelo Vassalo, noto anche come “Sindaco Pescatore”?



Angelo Vassallo è nato ad Acciaroli nel 1953 e vi ha compiuto gli studi superiori. Dopo un breve periodo ha abbandonato gli studi di giurisprudenza per diventare pescatore. Vassallo era una persona umile che amava la natura e il mare. Queste passioni avrebbero influenzato il suo programma politico. È stato sindaco di Pollica per tre mandati, dal 1995 al 1999, dal 1999 al 2004 e dal 2005 al 2010, come esponente della Margherita prima e del PD poi. Come consigliere provinciale a Salerno e come presidente della Comunità del Parco, organo consultivo e propositivo dell’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni, è stato coinvolto in una serie di importanti iniziative.

Dal 2007 si è fatto promotore dell’inserimento della dieta mediterranea nella lista del Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO. La dieta mediterranea di Pollica è stata studiata dal 2010. La candidatura italiana è stata finalmente approvata dall’UNESCO durante la terza sessione del Comitato per il Patrimonio Culturale Immateriale a Nairobi il 16 novembre 2010, dopo un lungo negoziato durato tre anni. Angelo Vassallo, che ha dedicato la sua vita allo studio e alla promozione della dieta mediterranea, è stato riconosciuto dalla delegazione italiana.

Per migliorare l’ambiente e le condizioni sociali della sua città, il sindaco di Pollica viveva una vita normale. Il gesto efferato dei suoi aguzzini ha scioccato e sorpreso i suoi elettori. La pista camorristica è stata subito evidente alla Procura di Salerno.

Angelo Vassallo avrebbe scoperto il traffico di droga durante la sua lotta per la salvaguardia del porto di Acciaroli. Il traffico sarebbe partito dal porto di Castellammare di Stabia e diretto in alcuni casi verso il porto di Acciaroli, secondo i pubblici ministeri. Secondo i pubblici ministeri, Vassallo avrebbe informato immediatamente le autorità se avesse scoperto una situazione del genere. Vaccaro, ex vicesindaco di Lustra e amico di Vassallo, ha ricordato che Vassallo gli aveva detto qualche giorno prima della sua morte:

Vogliono portare qui la mafia e la camorra. Ho paura che mi facciano fuori. Ma io, anche a costo della vita, glielo impedirò”; e ancora: “Torno a casa sempre prima di mezzanotte, non faccio mai la stessa strada e non dico a nessuno da che parte vado”.

Lo spacciatore italo-brasiliano vicino al clan di Secondigliano era stato arrestato nelle prime fasi dell’inchiesta del procuratore Franco Roberti. Tuttavia, sarebbe stato presto assolto. L’esito dell’inchiesta lasciava ancora più perplessi. Alcuni carabinieri, infatti, avrebbero ingannato la gente dopo l’omicidio sostenendo di aver rimosso alcune telecamere di sorveglianza che mostravano quanto accaduto quella notte. Dodici anni dopo, la Procura di Salerno ha acquisito nuove prove e sta indagando nove persone a seguito di questa stessa pista.

Vassallo avrebbe fatto di tutto per non consegnare nelle mani della delinquenza il suo amato territorio; proprio quel porto, simbolo di riscatto e di eccellenza, tutt’ora lambito da uno dei mari più belli e incontaminati delle coste italiane.

“Legalità ed ambiente sono due cardini sui quali costruire una nuova Società e una nuova Economia”

Angelo Vassallo



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