La vicenda dei pandori Balocco collegati a Chiara Ferragni continua a tenere banco, con nuove indagini in corso e una difesa legale attiva da parte dell’influencer.
Recentemente, la Procura di Trento ha aperto un nuovo fascicolo legato al caso Balocco. Va precisato che questa indagine è di natura conoscitiva e non ha specifiche accuse o indagati al momento. Questo nuovo sviluppo fa seguito alle azioni legali avviate a Milano, Cuneo e Prato, e deriva dall’esposto presentato dal Codacons in seguito alla multa inflitta dall’Antitrust per “pratica commerciale scorretta”.
Il team legale di Chiara Ferragni ha affrontato la situazione con fermezza, sostenendo di essere pronti a fornire tutti i chiarimenti necessari. Hanno dichiarato categoricamente “No al gioco al massacro su Chiara Ferragni” e hanno escluso l’ipotesi di reati.
Il Codacons, con l’esposto del 18 dicembre, ha sollevato il sospetto di una possibile truffa aggravata ai danni dei consumatori, coinvolgendo le Procure di Trento, Bolzano e altre 104 in Italia. L’obiettivo dell’indagine è capire se ci siano stati comportamenti fraudolenti nella vendita dei pandori e delle uova di Pasqua associate al brand di Ferragni.
Focus sulle Uova di Pasqua
Parallelamente, l’attenzione si concentra anche sull’attività promozionale delle uova di Pasqua di Dolci Preziosi. L’azienda, con sede a Bari, ha sottolineato di essere estranea ai fatti, nonostante abbia pagato consistenti cachet a Chiara Ferragni nel 2021 e 2022. L’influencer aveva promosso le uova di Pasqua come parte di un “progetto speciale” a sostegno dell’associazione “I bambini delle Fate”. Tuttavia, a differenza dei pandori, non vi è stata alcuna maggiorazione del prezzo in questo caso.
In conclusione, il caso dei pandori Balocco collegati a Chiara Ferragni continua a suscitare interesse e resta sotto indagine. La difesa legale dell’influencer è risoluta nel respingere le accuse, mentre le indagini cercano di fare luce sulla vendita dei prodotti legati al suo brand.
