Gina Lollobrigida testamento al figlio? Che fine farà l’eredità



Ieri si è spenta all’età di 95 anni l’amata attrice Gina Lollobrigida. Negli ultimi anni di vita, il figlio Andrea Milko Skovic e il suo collaboratore Andrea Piazzolla sono stati coinvolti in un’accesa disputa. Piazzolla, ex addetto allo scarico di una casa automobilistica, è stato accusato di aver sfruttato il patrimonio della Lollobrigida e di essersi appropriato di 3 milioni di euro. Nel luglio 2015 avrebbe venduto tre appartamenti in via Sebastianello per un totale di 2 milioni e 100 mila euro. Mentre attendiamo con ansia la decisione del tribunale, siamo anche curiosi di sapere cosa ne sarà del patrimonio di Lollobrigida e a chi sarà devoluta la sua eredità. Fino alla lettura del testamento, il futuro rimane incerto.



L’amministratore di sostegno

Sono rimasto sorpreso quando ho notato un cambiamento drammatico nel comportamento di mia madre dopo che ha conosciuto Piazzolla nel 2009. Ha iniziato a essere spregiudicata con i suoi soldi e a organizzare feste sfarzose, cosa che non aveva mai fatto prima. Nel 2021 decisi di intraprendere un’azione legale contro Piazzolla e Salvi, che era l’intermediario di una casa d’aste per la vendita di 350 beni di proprietà di mia madre. Nonostante l’amministratore di sostegno nominato dal tribunale per proteggere i suoi beni, continuo a difendere con passione Andrea e la sua famiglia dalle accuse ingiuste, perché credo che la vita sia mia e ho il diritto di decidere cosa farne.

Mi dedico con fervore a scoprire la verità che si cela dietro gli altri processi e la perizia psichiatrica!

Piazzolla è accusato di un crimine efferato: aver rubato un’auto di lusso all’amata attrice Lollobrigida e aver venduto le sue opere d’arte dalla sua villa. Tuttavia, va notato che Javier Rigau, il catalano sposato con lei nel 2006, è stato assolto da tutte le accuse. Il Corriere della Sera riporta anche che il pubblico ministero, Laura Condemi, aveva commissionato una perizia sulle condizioni mentali della Diva. La perizia ha rivelato che la Lollobrigida soffriva di un “indebolimento della corretta percezione della realtà tale da configurare una condizione di deficienza psichica e di compromissione del potere di critica”. Lo psichiatra forense, Massimo Di Genio, certificò che la Lollobrigida “pur non rasentando una condizione di malattia mentale, presentava una personalità con caratteristiche disarmoniche in cui emergevano tratti narcisistici, ossessivi, compulsivi, istrionici e paranoici”. L’ingiustizia delle azioni di Piazzolla nei confronti dell’amata attrice è straziante e non deve essere dimenticata.
Vivere e morire in pace

Lollobrigida si era rivolta ad Antonio Ingroia per impugnare la sentenza della Corte di Cassazione, ma senza successo. Condemi ha poi accusato Piazzolla di riciclaggio di denaro. “Ho dedicato più di 70 anni della mia vita all’Italia e sono sconcertato dal modo in cui vengo trattato. Avevo fiducia nella giustizia italiana, ma mi sbagliavo. Ho il diritto di vivere, e di morire, in pace”, aveva dichiarato con passione in un’intervista a Domenica In qualche tempo fa.



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