Il padre di Filippo, nel programma “Chi l’ha visto”, ha rivelato che suo figlio non è un assassino armato, ma ha avuto un attacco di rabbia



Nel drammatico caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin, una giovane di 22 anni, emergono dettagli che suscitano commozione e interrogativi. Nicola Turetta, padre di Filippo Turetta, il giovane attualmente detenuto con l’accusa dell’omicidio della sua ex fidanzata, ha rilasciato dichiarazioni sorprendenti riguardo alle azioni del figlio.



Un Nuovo Scenario

In un’intervista concessa a “Chi l’ha visto?”, Nicola Turetta ha espresso una prospettiva inaspettata sul tragico evento. Ha dichiarato: “Non è uno che uccide a mano armata, gli è saltato l’embolo. Forse voleva sequestrarla per impedirle di laurearsi.” Queste parole suggeriscono un movente diverso da quello di un omicidio premeditato, aprendo la porta a nuove ipotesi​​.

Un Sequestro Andato Male

Il padre di Filippo Turetta ha avanzato ulteriori speculazioni sulle possibili intenzioni del figlio: “Io ho pensato che volesse sequestrarla, rapirla per non darle la soddisfazione di laurearsi e dopo lasciarla. Purtroppo le cose sono peggiorate, forse voleva farle paura poi la cosa è precipitata e a lui è saltato l’embolo.” Queste dichiarazioni offrono uno sguardo diverso sulla dinamica degli eventi, lontana da un omicidio pianificato​​.

Una Visione Empatica, Ma Discussa

Nicola Turetta ha cercato di sottolineare la fragilità emotiva di suo figlio, affermando: “Ha ucciso il suo angelo praticamente, quella che lui amava. E’ un ragazzo che comunque a 21 anni è un bambino, io non lo so, sono fragili.” Questa visione cerca di umanizzare Filippo Turetta, evidenziando la sua giovane età e vulnerabilità emotiva. Tuttavia, solleva interrogativi sulla giusta gestione della violenza giovanile e sulla responsabilità penale​​.

Nel frattempo, la famiglia di Giulia Cecchettin sta perseguendo la giustizia con determinazione. Hanno nominato il professore Stefano D’Errico, direttore di Medicina Legale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, per sovrintendere all’autopsia della giovane. Questo passo dimostra il loro impegno nel cercare una comprensione completa degli eventi che hanno portato alla tragica morte di Giulia.



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