Selfie shock in obitorio accanto al bimbo morto: Un atto di vilipendio di cadavere



Una vicenda di pessimo gusto ha scosso la città di Rimini, in cui un uomo si è reso protagonista di un comportamento aberrante. In un oscuro episodio, ha effettuato un accesso non autorizzato all’obitorio locale, dove ha scattato un selfie accanto al corpo di un bimbo deceduto. La situazione ha assunto connotati ancor più inquietanti quando si è scoperto che l’uomo ha condiviso questa macabra immagine in una chat frequentata da feticisti dei piedi. Il risultato di questa scioccante vicenda è stato l’accusa di vilipendio di cadavere nei confronti dell’individuo coinvolto.



I Dettagli della Vicenda

Le circostanze precise che hanno permesso all’uomo di Rimini di entrare nell’obitorio non sono ancora del tutto chiare. Ciò che è certo è che, una volta all’interno, ha approfittato dell’assenza di persone per immortalarsi in una fotografia con il corpo senza vita di un bimbo. Non contento di questo atto già riprovevole, ha persino tentato di aprire gli occhi del piccolo defunto, dando vita a una scena agghiacciante e disturbante. Ciò che sorprende ancora di più è la sua convinzione che questo gesto potesse trovare un apprezzamento all’interno di una chat di feticisti dei piedi.

La Denuncia e la Rivelazione Scioccante

La fotografia, che ha visto protagonista l’uomo e il corpo del bimbo, ha suscitato l’indignazione di una giovane di 20 anni proveniente da Ferrara. La ragazza ha immediatamente denunciato il fatto alle autorità competenti. Gli inquirenti, con la determinazione di risolvere il caso, hanno tracciato l’indirizzo IP da cui la foto è stata inviata e sono risaliti all’identità dell’individuo responsabile.

La Conferma del Reato e la Decisione di Patteggiare

Durante la perquisizione effettuata presso l’abitazione dell’uomo, sono emersi ulteriori elementi sconcertanti, tra cui immagini discutibili presenti sul suo smartphone e sul suo computer. Di fronte alle prove schiaccianti e all’orrore suscitato dalla sua condotta, l’uomo ha deciso di patteggiare la pena per il grave reato di vilipendio di cadavere.

Questa vicenda mette in luce l’importanza di una giustizia pronta ed efficace nel contrastare comportamenti riprovevoli e insensibili



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