Dino Grandi chi era: la storia vera, moglie, figli e cause della morte



La Lunga Notte emerge come una nuova serie TV di Rai 1, un’immersione avvincente nell’epoca del fascismo di Benito Mussolini e della sua caduta. Il fulcro della trama si concentra sulla notte cruciale tra il 24 e il 25 luglio del 1943, durante l’ultima riunione del consiglio presieduto da Mussolini.



Il contesto storico è definito da avvenimenti rilevanti, come lo sbarco delle truppe inglesi e americane in Sicilia il 10 luglio, seguito dal bombardamento di Roma da parte degli aerei USA il 19 luglio. In questo intricato scenario emerge la figura chiave di Dino Grandi, presidente della camera dei fasci e delle corporazioni.

Nato il 4 giugno 1895, Grandi, avvocato dalle origini romagnole, gioca un ruolo fondamentale nel ridurre Mussolini in minoranza e contribuire alla fine del regime fascista. La sua esperienza diplomatica, in gran parte maturata all’estero, lo ha reso consapevole che la salvezza del Paese risiedeva nell’uscire dalla guerra e, di conseguenza, nella caduta di Mussolini.

Grandi, animato dall’amore per la patria, si confronta con il Re e vari comandanti, sia alleati che avversari. La serie evidenzia la sua lotta ingegnosa per raggiungere l’obiettivo, nonostante la consapevolezza che la fine di Mussolini coinciderà con la fine del suo impegno politico. Dino Grandi muore nel 1988, all’età di 93 anni.

Curiosità: La moglie di Dino Grandi, Antonietta, figura nella trama come una donna colta, devota al marito sia nella vita sociale che in quella politica. Nonostante le sfide, Antonietta rimane al suo fianco, dimostrando coraggio anche quando le azioni di Grandi comportano rischi. La storia d’amore tra Dino e Antonietta aggiunge un tocco umano e intimo al contesto storico travagliato.

La Lunga Notte racconta delle tre settimane che precedettero la caduta del regime fascista, esplorando la complessità politica e la determinazione di personaggi chiave come Dino Grandi nel plasmare il destino dell’Italia. In questo contesto, Hitler, con parole poco lusinghiere, accusa Mussolini di incapacità nel punire i traditori, arricchendo ulteriormente la trama di tensione storica.



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