Insegnante senza risorse finanziarie: “A 47 anni mi trovo costretta a chiedere aiuto ai parenti per fare la spesa, è davvero umiliante”



Caterina Barrili, una maestra di scuola materna di 47 anni, sta vivendo una situazione umiliante e frustrante. Dopo aver iniziato a insegnare venti anni fa, Caterina ha sempre ricevuto il suo stipendio in modo regolare, fino a quando non è passata alla scuola pubblica nel 2016.



Nonostante Caterina abbia iniziato a lavorare il 4 ottobre dell’anno scorso, non ha ancora ricevuto il suo stipendio. Questa difficoltà finanziaria è un’esperienza completamente nuova per lei, avendo lavorato in scuole private in passato, dove il pagamento puntuale era una consuetudine.

Le retribuzioni dovrebbero arrivare il 19 gennaio, ma Caterina non è molto fiduciosa. La norma che regola i pagamenti degli insegnanti come lei esiste già dal 2016, stabilendo che i salari dovrebbero essere erogati entro il 30 del mese successivo. Tuttavia, questa regola non sembra essere rispettata, lasciando gli insegnanti in una situazione finanziaria difficile.

Caterina, che ha sempre vissuto in modo indipendente, si è trovata costretta a chiedere aiuto ai suoi parenti per fare la spesa. Questa situazione è stata particolarmente umiliante per lei, dato che ha sempre fatto affidamento sul proprio reddito per sostenersi.

Caterina sottolinea anche la disparità di trattamento tra gli insegnanti come lei e quelli di ruolo. Mentre gli insegnanti di ruolo ricevono benefici come la “carta del docente” e una maggiore sicurezza lavorativa, i supplenti come Caterina spesso si trovano in condizioni più precarie.

Nonostante l’amore per il suo lavoro e l’impegno costante nella formazione continua, Caterina sta iniziando a perdere l’entusiasmo a causa di questa difficile situazione finanziaria. Nonostante tutto, continua a credere nell’importanza di dare il meglio ai suoi studenti, ma la lotta per ottenere uno stipendio dignitoso sta mettendo a dura prova la sua dedizione.

La storia di Caterina Barrili è un esempio dei problemi che affliggono molti insegnanti supplenti in Italia. La speranza è che le autorità prenderanno provvedimenti per garantire un trattamento più equo e dignitoso per coloro che dedicano la loro vita all’istruzione dei giovani.



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