Una vicenda scioccante ha portato all’arresto di una donna di 50 anni a Catania, accusata di aver abusato sessualmente del figlio minorenne, affetto da disabilitĂ . Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura distrettuale della cittĂ siciliana, la donna avrebbe approfittato della vulnerabilitĂ psicologica del ragazzo per indurlo a compiere atti sessuali, utilizzando messaggi, foto e video di contenuto esplicito.
Gli investigatori hanno avviato gli accertamenti dopo una segnalazione proveniente dalla comunitĂ in cui il ragazzo era stato affidato. La denuncia ha dato il via a un’indagine approfondita, condotta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania, che ha portato alla scoperta di numerosi elementi probatori. Tra questi, sono stati sequestrati dispositivi contenenti messaggi vocali, immagini e filmati che documentano le azioni della donna.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli abusi sarebbero iniziati quando il ragazzo aveva appena 13 anni. La madre avrebbe inviato al figlio materiale esplicito e lo avrebbe indotto a compiere atti sessuali attraverso messaggi audio e video di autoerotismo. La Procura ha sottolineato come la donna abbia sfruttato la condizione di inferioritĂ psichica del figlio per perpetrare gli abusi.
Il minore è stato ascoltato dal pubblico ministero con il supporto di una psicologa. Durante l’interrogatorio, il ragazzo ha confermato quanto emerso dalle indagini, mostrando un evidente senso di disagio e imbarazzo. Questa testimonianza, insieme alle prove digitali raccolte dagli investigatori, ha fornito un quadro completo della situazione e ha rafforzato le accuse contro la donna.
Sulla base degli elementi raccolti, la Procura ha richiesto al giudice per le indagini preliminari l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare. La misura è stata eseguita dalla Polizia Postale, che ha disposto gli arresti domiciliari per la donna. Inoltre, le è stato applicato il braccialetto elettronico per monitorarne i movimenti e imposto il divieto assoluto di comunicare con la vittima attraverso qualsiasi mezzo.
La gravitĂ del caso ha suscitato grande attenzione da parte delle autoritĂ e della comunitĂ locale. Gli inquirenti hanno sottolineato l’importanza della collaborazione tra le istituzioni e i cittadini per identificare e contrastare situazioni di abuso, specialmente quando coinvolgono soggetti vulnerabili come minori e persone con disabilitĂ .
Il caso di Catania si inserisce in un contesto piĂą ampio di lotta contro i crimini sessuali e la pedopornografia. Episodi simili sono stati recentemente denunciati in altre parti d’Italia, evidenziando la necessitĂ di un impegno costante da parte delle forze dell’ordine e della magistratura per proteggere i piĂą deboli.



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