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A coltellate fuori da scuola: studente in condizioni gravissime dopo l’aggressione disumana di tre risorse



Un pomeriggio apparentemente normale si è trasformato in un incubo mercoledì 17 dicembre a Sesto San Giovanni, nella cintura nord di Milano. Fuori dall’Istituto De Nicola, in via Saint Denis, un ragazzo di 18 anni è stato vittima di una violenta aggressione. Secondo le prime ricostruzioni, è stato accerchiato e colpito con coltellate all’addome da tre giovani, descritti con tratti somatici nordafricani.



L’agguato, scattato intorno alle 13, sarebbe stato il tragico epilogo di una lite scoppiata il giorno prima su un autobus. Dopo i fendenti, la corsa disperata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Niguarda di Milano, dove il giovane, di origini egiziane, è stato ricoverato in codice rosso, ovvero con massima urgenza vitale.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, impegnati negli accertamenti per ricostruire la dinamica esatta e rintracciare gli aggressori.

Il contesto: arrivi in Italia e una società in trasformazione

Questo drammatico episodio si inserisce in un quadro nazionale caratterizzato da flussi migratori in evoluzione e da una presenza straniera sempre più radicata. Sebbene il numero complessivo degli sbarchi nel 2025 sia rimasto sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (circa 65.000 arrivi), un dato balza all’occhio: il picco degli arrivi di minori stranieri non accompagnati.

Nel corso dell’anno si è registrato un incremento del 36% rispetto al 2024, con quasi 12.000 adolescenti giunti soli sulle nostre coste, prevalentemente dal Bangladesh e dall’Egitto. Un fenomeno che ha spinto molti sindaci a chiedere al Governo maggiori risorse per l’accoglienza e l’integrazione di questi ragazzi.

Parallelamente, secondo gli ultimi studi dell’Ismu (Iniziative e Studi sulla Multietnicità), l’Italia è oggi un Paese con oltre 5 milioni di residenti stranieri, pari a circa il 9% della popolazione. Si tratta di una comunità estremamente diversificata e per larga parte stabile e regolare. Il gruppo più numeroso è quello dei cittadini rumeni (membri UE), seguito da comunità storiche come albanesi, marocchini e cinesi.

Il panorama dei permessi di soggiorno racconta storie diverse: mentre per filippini e cinesi prevale nettamente il lungo soggiorno (segno di un radicamento consolidato), per cittadini di Bangladesh, Pakistan o ucraini in fuga dalla guerra sono più rilevanti i permessi per protezione internazionale.

L’aggressione di Sesto San Giovanni riporta drammaticamente l’attenzione sulle sfide dell’integrazione, sulla gestione delle tensioni sociali in contesti urbani complessi e sull’importanza cruciale di percorsi educativi e di inclusione, specialmente per le giovani generazioni. Mentre la speranza è per la pronta guarigione del giovane studente, l’episodio solleva interrogativi che vanno oltre la cronaca nera, toccando il cuore del vivere comune in una società in continua trasformazione.



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