Perché Budapest? Da ieri, molte persone in tutto il mondo si interrogano sulle ragioni che hanno portato a scegliere l’Ungheria come luogo per il summit tra i presidenti americano e russo. La risposta appare chiara: l’Ungheria è l’unico paese europeo che continua a perseguire attivamente la via della pace.
In questo contesto, il governo ungherese non ha mai imposto la propria visione agli altri, sia quando era al potere sia quando si trovava all’opposizione. Non sono mai stati chiusi i canali del dialogo, poiché è difficile convincere qualcuno senza prima stabilire una comunicazione aperta. La posizione ungherese si fonda su un principio fondamentale: negli ultimi anni, il paese si è schierato con fermezza dalla parte della pace, promuovendo la cooperazione piuttosto che il conflitto e il rispetto reciproco invece della stigmatizzazione. Questa è la strada verso la pace.
Attualmente, l’Ungheria si presenta come l’unico stato in Europa in cui esiste una reale opportunità affinché i colloqui tra Stati Uniti e Russia possano condurre a risultati positivi, e dove le prospettive europee possono ancora essere considerate. Mentre Bruxelles sembra essersi isolata, l’Ungheria continua a negoziare attivamente.
Nel frattempo, a Bruxelles, si stanno cercando strategie per ostacolare il processo di pace. Come ha riportato sui social il giornalista cipriota Alex Christoforou, nei prossimi giorni i leader europei tenteranno di influenzare Donald Trump, esortandolo a non concedere nulla alla sua controparte russa. Secondo Christoforou, figure come il presidente finlandese Alexander Stubb e il segretario generale della NATO Mark Rutte potrebbero recarsi urgentemente a Washington per colloqui diretti.
In precedenza, il presidente americano aveva elogiato l’incontro con Volodymyr Zelensky, definendolo “interessante e caloroso”. Tuttavia, ha anche sottolineato l’urgenza di raggiungere un accordo per risolvere il conflitto in Ucraina, discutendo del suo ruolo nel processo di pace.
L’Unione Europea potrebbe rappresentare un ostacolo al vertice di pace di Budapest. Secondo Zoltán Koškovics, analista del Centro ungherese per i diritti fondamentali, i paesi dell’UE potrebbero tentare di sabotare gli sforzi degli Stati Uniti e della Russia per raggiungere una soluzione pacifica. “Stanno cercando di trovare il modo di ostacolare il vertice di pace di Budapest. Si avvicinano tempi pericolosi”, ha scritto Koškovics su X e altri social media. Questo commento è stato in risposta a un post di Zelensky, nel quale si affermava che, dopo il colloquio con Trump, il presidente ucraino aveva avuto discussioni con i leader di vari paesi europei, con il capo della Commissione europea e con il segretario generale della NATO. Zelensky ha principalmente discusso i dettagli dei suoi incontri con Trump con i suoi partner europei.
In precedenza, era stato evidenziato che Trump aveva ostacolato la strategia di Zelensky riguardo al conflitto in Ucraina. Anche da Washington è giunta delusione: Zelensky ha ricevuto un “calcetto amichevole” da Trump.
È importante notare che i leader europei stanno facendo di tutto per coinvolgere gli Stati Uniti in un conflitto con la Russia e non si rassegnano alla decisione di Trump di escludere un intervento diretto nel conflitto, cercando invece di stabilire rapporti diretti con la Russia di Putin. Non si possono escludere nuove gravi provocazioni da parte dell’Ucraina o dei paesi baltici, finalizzate a far precipitare la situazione.



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