Un nuovo caso politico scuote il governo guidato da Giorgia Meloni dopo la diffusione di un filmato attribuito a Osama Najeem Almasri, noto come Almasri, presunto torturatore a capo del lager di Mitiga in Libia e ricercato dalla Corte penale internazionale. Il video, pubblicato dal collettivo Refugees in Libya e rilanciato da diversi media libici, mostrerebbe l’uomo mentre aggredisce e uccide a mani nude un cittadino disarmato in strada a Tripoli.
Il materiale audiovisivo, la cui data non è stata ancora verificata, è stato diffuso con l’avvertenza che l’episodio sarebbe avvenuto recentemente. Se confermato, riaccenderebbe i riflettori sulla vicenda del rimpatrio di Almasri, avvenuto lo scorso gennaio con un volo di Stato partito dall’Italia, dopo che il criminale era stato fermato dalle forze di polizia e poi riconsegnato alle autorità libiche.
La scelta del governo era già stata oggetto di inchiesta. La presidente del Consiglio Meloni era stata indagata insieme al sottosegretario Alfredo Mantovano e ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi. A inizio agosto la posizione della premier è stata archiviata, mentre il Tribunale dei ministri ha chiesto alla Camera l’autorizzazione a procedere nei confronti degli altri tre membri dell’esecutivo.
Alla diffusione del video, le opposizioni hanno immediatamente chiesto spiegazioni. L’ex presidente del Consiglio e leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha pubblicato un duro commento su Facebook: “Sono raccapriccianti le immagini che individuerebbero nel criminale Almasri l’uomo che picchia e uccide a mani nude un cittadino libico per le strade di Tripoli. Sì proprio lui, lo stupratore e assassino ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, rispedito in Libia con tutti gli onori dal governo Meloni su un aereo di Stato con bandiera italiana. Giorgia le hai viste quelle immagini? Un briciolo di coscienza ti è rimasta?”.
Conte ha aggiunto: “Da mesi in silenzio, continui a non dirci – dopo avere con i tuoi ministri cambiato sette versioni diverse – le vere ragioni per cui avete rimpatriato un torturatore omicida, sottraendolo alla giustizia italiana. Perché non spieghi agli italiani se siete sotto ricatto?”.
Anche la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha chiesto chiarimenti immediati: “Le immagini mostrate dai media libici sono terrificanti. Se venisse confermato che a commettere il barbaro omicidio di un cittadino libico in mezzo alla strada è stato il criminale Almasri, il governo italiano deve rispondere a una semplice domanda. Giorgia Meloni non può più esimersi dallo spiegare agli italiani per quale motivo il suo governo ha volutamente ignorato il mandato di cattura della Corte Penale Internazionale e lo ha liberato, riaccompagnandolo a Tripoli dove sta continuando a uccidere”.
Il leader di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli ha usato toni altrettanto duri: “Almasri, l’uomo accusato dalla Corte penale internazionale di torture, stupri e crimini contro l’umanità, è stato ripreso a Tripoli mentre uccide un uomo a pugni in strada. Giorgia Meloni, guarda chi hai liberato! Oggi quell’uomo continua a mietere vittime e la responsabilità politica e morale è tutta del tuo governo”. Bonelli ha aggiunto che la premier dovrebbe recarsi subito in Parlamento per spiegare le ragioni di quella decisione.
Sulla stessa linea anche Nicola Fratoianni, sempre di Avs, che su X ha scritto: “Immagino che Meloni, Nordio, Piantedosi e il sottosegretario Mantovano abbiano visto in queste ore il terrificante video da Tripoli con il torturatore Almasri che percuote e forse uccide un uomo. E immagino che con orgoglio si siano congratulati per averlo liberato con tutti gli onori. Al Parlamento devono spiegare l’infamia della loro scelta di gennaio”.
Il segretario di Più Europa Riccardo Magi ha diffuso una nota ufficiale: “Osama Njeem Almasri, l’uomo che l’Italia ha riconsegnato alla Libia con un volo di Stato ignorando un mandato di cattura internazionale, continua a uccidere. Lo ha rimandato indietro assumendosi la responsabilità politica e morale di ogni crimine che Almasri continuerà a commettere. Le mani di Meloni, Piantedosi e Nordio sono sporche di sangue. Non ci sono scuse, né alibi”.
Il video attribuito ad Almasri rischia dunque di riaprire una vicenda che già aveva suscitato forti tensioni istituzionali. Le opposizioni chiedono che la premier riferisca in Parlamento e che il governo chiarisca in modo definitivo le motivazioni che portarono al rimpatrio del criminale libico, sul quale pende ancora un mandato internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità.



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