A distanza di pochi giorni dalla richiesta di Pietro Orlandi a Papa Francesco di svelare la verità sulla scomparsa di sua sorella Emanuela, avvenuta nel giugno del 1983, è arrivata una risposta inaspettata da Ali Agca. L’ex Lupo Grigio, noto per aver tentato di assassinare Giovanni Paolo II nel 1981, ha deciso di intervenire nel caso, affermando che il pontefice non potrà rivelare ciò che sa a causa del suo predecessore, Wojtyla.
Nel suo messaggio video, Agca ha esordito dicendo: “Ciao a tutti amici italiani. Devo rispondere all’appello di Pietro Orlandi, rivolto a Papa Francesco con cui chiede la rivelazione della verità su Emanuela Orlandi. È una richiesta che probabilmente non sarà accolta. Ma io posso rivelare parzialmente la verità”. Dopo aver sostenuto per anni che Emanuela fosse stata trasferita in un convento, ha aggiunto un nuovo particolare, affermando che prima di raggiungere il convento, la ragazza sarebbe stata ospitata da una famiglia reale cattolica in Europa.
Secondo Agca, il governo vaticano avrebbe trasferito Emanuela nella casa della famiglia reale in Liechtenstein. Ha affermato che l’11 giugno 1983 si sarebbe tenuto un incontro privato tra il cardinale Agostino Casaroli e il principe Adamo II del Liechtenstein per discutere della situazione. Tuttavia, è importante notare che nel 1983 Adamo II non era ancora re, poiché il trono era occupato da suo padre, Francesco Giuseppe II, fino al 1989.
Agca ha continuato: “I reali hanno deciso di ospitare Emanuela Orlandi nel palazzo reale del Liechtenstein, perché cattolicissimi. La giovane è stata portata da loro nella serata stessa del 22 giugno 1983 dal Vaticano con una grossa macchina nera diplomatica, come ha confessato il cardinale”. Ha anche affermato che è difficile rivelare la verità poiché Giovanni Paolo II avrebbe messo un “sigillo di segreto di Stato” sulla questione.
Inoltre, Agca ha menzionato che Wojtyla visitò i reali pochi giorni dopo la scomparsa di Emanuela, il 8 settembre 1985, in occasione dell’anniversario della nascita della Madonna, per ringraziare la famiglia reale e inviare un segnale al cielo.
Negli ultimi tempi, Pietro Orlandi ha condiviso che la madre novantenne sta affrontando gravi problemi di memoria e spesso chiede notizie su Emanuela. Dopo aver perso il padre 21 anni fa, ha lanciato un appello al Vaticano per ricevere risposte, almeno per la madre. Agca, nel suo video, ha rilanciato questa richiesta, chiedendo che qualcuno in Vaticano, come il cardinale Giovanni Battista Re, possa rivelare la verità anche privatamente alla madre di Emanuela.
Agca ha dichiarato: “Io suppongo che Emanuela Orlandi viva in qualche convento d’Europa, conosciuta come suor Emanuela, ma con un altro nome, perché il governo del Liechtenstein le ha donato una nuova identità con documenti diversi”. La sua affermazione ha destato preoccupazione e interesse, poiché molti si chiedono se ci sia verità nelle parole dell’ex attentatore.
A quarant’anni dalla scomparsa di Emanuela, molti individui coinvolti nel caso sono morti, inclusa Sabrina Minardi, che ha avuto un ruolo centrale nelle indagini. Agca, affetto da un tumore, ha espresso il desiderio di condividere ciò che sa prima di morire: “Voglio liberarmi la coscienza. Prima di morire voglio condividere con voi tutto ciò che so sul caso di scomparsa di Emanuela Orlandi”. I suoi video sono stati trasmessi attraverso il criminologo Riccardo Sindoca, il quale ha sollevato interrogativi sulla necessità di approfondire le rivelazioni di Agca.
La figura di Ali Agca, già nota per la sua contraddittorietà, è stata recentemente citata anche da Lele Mora, il quale ha affermato di conoscere la verità grazie ai racconti di Agca. In risposta, Agca ha dichiarato: “Non so chi sia questo tizio che parla a mio nome”. Sindoca ha aggiunto che Agca riporta date e nomi di cardinali, sottolineando che non intende occultare nulla.
La questione della scomparsa di Emanuela Orlandi rimane un mistero irrisolto, e le rivelazioni di Agca potrebbero rappresentare un ulteriore passo nella ricerca della verità. La comunità si interroga se si debba continuare a esplorare ogni possibilità per fare luce su questa tragica vicenda.
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