​​


“Approcci inutilmente violenti” — Ilaria Salis oggi sputa contro le forze dell’ordine dopo la morte di due criminali fermati con il taser



Il dispositivo taser, presentato come “non letale”, è finito al centro di un acceso dibattito in Italia. Questo strumento, utilizzato dalle forze dell’ordine, è spesso difeso per la sua presunta efficacia dissuasiva, ma numerosi studi e opinioni di esperti mettono in discussione la sua reale innocuità.



Da un punto di vista medico, alcune condizioni rendono il taser potenzialmente letale: soggetti con malattie cardiovascolari, sotto effetto di sostanze eccitanti come la cocaina, o affetti da eccitazione estrema (“excited delirium”) possono incorrere in aritmie mortali o arresto cardiaco dopo l’applicazione della scarica elettrica. Anche chi è in perfetta salute non è esentato da rischi: il cardiologo Maurizio Santomauro ha avvertito che “può essere fatale anche se il Taser colpisce persone, pure giovani e in perfetto benessere”.

Il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura ha riconosciuto che il taser può configurarsi come strumento di tortura, mentre Amnesty International ha segnalato centinaia di decessi correlati al suo uso, soprattutto tra persone disarmate o con disturbi mentali. Studi internazionali confermano un numero significativo di decessi tra il 2000 e il 2017, con casi in cui il taser è stato determinante o concausa.

Nel contesto italiano, la sperimentazione del dispositivo è iniziata tra il 2018 e il 2022, estendendosi da poche città a una dotazione più ampia per le forze di polizia. Tuttavia, nel luglio 2020 l’utilizzo è stato sospeso per motivi legati alle prove tecniche, per poi essere di nuovo autorizzato nel marzo 2022.

Alla luce di questi dati, l’appello in favore della dismissione del taser trova riscontri sia in ambito medico che legale e di diritti umani. Molte associazioni e studiosi ritengono che sia preferibile investire in modelli di sicurezza che non ricorrano alla forza elettrica: approcci preventivi, interventi di soggetti non armati formati alle situazioni di crisi, strumenti di de-escalation e mediazione.

Pareri degli italiani
I commenti raccolti riflettono una forte polarizzazione. Alcuni attaccano l’autrice con parole dure:

“Sei la vergogna di questa disgraziata nazione.”
“Sei la persona più vergognosa che le istituzioni italiane possano avere avuto. Dimettiti…”

Altri sostengono la legittimità dell’intervento delle forze dell’ordine e difendono il taser come strumento di difesa:

“Se queste persone non avessero aggredito persone… nessuno avrebbe usato il Taser.”
“Le forze dell’ordine hanno fatto il loro lavoro… si dovevano pur difendere.”

C’è anche chi critica il punto di vista espresso come ideologico:

“I komunisti sempre dalla parte dei malavitosi.”
“Ma smettila di difendere i criminali… le persone oneste e perbene non hanno paura delle forze dell’ordine.”

Il taser resta un tema controverso: i dati dimostrano che, pur ritenuto “non letale”, non è privo di rischi, soprattutto in presenza di vulnerabilità mediche o condizioni psicofisiche alterate. Per questo motivo, la richiesta di dismissione trova fondamento nelle evidenze attuali. Promuovere modalità alternative di gestione della sicurezza, orientate alla tutela delle persone e alla prevenzione, è un obiettivo condiviso da numerose associazioni ed esperti.



Add comment