​​


Cade dal ponteggio senza protezioni, il datore di lavoro lo minaccia: “Stai zitto e licenziati”



Un operaio di 42 anni, identificato come Ali, è stato vittima di un grave incidente sul lavoro in un cantiere a Cremona, dove è caduto da un ponteggio privo di ringhiera di sicurezza. Il datore di lavoro avrebbe cercato di insabbiare l’accaduto con minacce, ma l’uomo ha deciso di denunciare tutto.



Un incidente sul lavoro ha coinvolto Ali, un operaio di 42 anni impiegato a tempo indeterminato presso una piccola impresa del Varesotto. L’uomo stava lavorando alla ristrutturazione di una palazzina in un cantiere a Cremona quando, intorno alle 8:30 del mattino, è caduto da un ponteggio privo di protezioni. Secondo quanto riferito dallo stesso operaio, l’assenza della ringhiera di sicurezza è stata determinante nella sua caduta: “Lavoravo alla costruzione del tetto. Sono scivolato e a causa della mancanza della ringhiera di protezione sono precipitato atterrando sul solaio del quarto piano”.

Dopo l’incidente, i colleghi sono intervenuti per soccorrerlo, ma invece di chiamare immediatamente i soccorsi, hanno cercato di modificare le circostanze apparenti dell’accaduto. Ali è stato costretto a indossare una giacca e delle scarpe non da lavoro, appartenenti a un collega, per far sembrare che la caduta fosse avvenuta fuori dal cantiere. Solo dopo questo cambio di abbigliamento, l’operaio è stato trasportato in auto all’ospedale di Cremona.

La vicenda non si è conclusa con il ricovero. In seguito, il datore di lavoro avrebbe contattato Ali, intimandogli di non rivelare la verità sull’incidente. L’uomo ha raccontato di essere stato minacciato con queste parole: “Mandami un foglio con cui mi licenziavo altrimenti mi avrebbe rispedito in Egitto”. Nonostante le pressioni, Ali ha scelto di non cedere e ha deciso di rivolgersi a un avvocato per tutelare i propri diritti.

Attualmente, l’operaio si trova in una situazione difficile. È a casa senza stipendio e impossibilitato a lavorare a causa delle lesioni riportate, che includono un braccio bloccato e il rischio di danni permanenti. Inoltre, non ha ricevuto alcun indennizzo, poiché l’incidente è stato dichiarato come un evento avvenuto fuori dall’ambito lavorativo. Per far valere i propri diritti, l’11 marzo scorso Ali ha sporto denuncia all’Inail di Milano Nord, che ha successivamente coinvolto l’Ispettorato del Lavoro per approfondire il caso.

Il legale che assiste Ali, l’avvocato Luigi Vitali, ha spiegato che situazioni simili sono purtroppo frequenti nel settore edile: “Casi come il suo purtroppo sono frequenti nell’edilizia solo che pochissimi sporgono denuncia perché poi restano tagliati fuori da un mondo del lavoro che si basa sul passaparola tra connazionali e su rapporti di fiducia e conoscenza, dove è diffuso il caporalato nella filiera degli appalti affidati a piccole imprese”. L’avvocato ha sottolineato la necessità di introdurre misure di tutela economica e legale per proteggere chi decide di opporsi a queste dinamiche.

Questo episodio mette in evidenza le gravi lacune nella sicurezza sul lavoro e le difficoltà che molti lavoratori affrontano nel denunciare situazioni irregolari. La mancanza di protezioni adeguate nei cantieri e il tentativo di insabbiare incidenti come quello accaduto a Ali rappresentano un problema strutturale nel settore edile. La denuncia dell’operaio potrebbe diventare un caso emblematico per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di rafforzare i controlli e garantire maggiore sicurezza e diritti ai lavoratori.



Add comment