Durante la sua partecipazione al programma “PiazzaPulita” su La7, condotto da Corrado Formigli, Carlo Calenda, leader di Azione, ha rivolto al suo interlocutore, l’economista e saggista statunitense Jeffrey Sachs, l’accusa di “propaganda putiniana”, definendolo “bugiardo”.
Tale affermazione ha scatenato un acceso scambio di opinioni. Il Professor Sachs ha replicato con tono irritato: “Mi sta accusando di mentire? È una cosa offensiva”. Calenda, tuttavia, ha mantenuto la sua posizione, affermando: “Sì, sono convinto che lei stia mentendo. Dal 2014 al 2022, l’Europa ha mantenuto una completa dipendenza energetica da Putin per quanto riguarda il gas. Mi spieghi, dunque, quale sarebbe stata la politica aggressiva dell’Europa nei confronti di Putin in tale contesto?”.
Successivamente, quando il conduttore ha ripreso la parola, il Professor Sachs ha espresso il suo sconcerto: “Sono sinceramente scioccato”. Calenda, tuttavia, non ha modificato la sua posizione, ribadendo la propria opinione.
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Carlo Calenda @CarloCalenda in una performance a dire poco epica.
pic.twitter.com/ymL1oDUzu6— MisssFreedom (@MisssFreedom) October 24, 2025
In un’intervista rilasciata ieri al Fatto Quotidiano, l’economista della Columbia University ha affermato che per porre fine al conflitto in Ucraina è necessaria una soluzione politica. Questo, ha sottolineato, è dovuto al fatto che Mosca detiene attualmente lo slancio e il vantaggio sul campo di battaglia. L’economista ha inoltre osservato che la posizione del Presidente ucraino Zelensky manca di flessibilità negoziale. In particolare, Zelensky insiste sull’adesione dell’Ucraina alla NATO, sulla restituzione di tutti i territori occupati, inclusa la Crimea, e persino sul pagamento di risarcimenti da parte della Russia. L’economista ha quindi posto la domanda: perché la Russia dovrebbe accettare un cessate il fuoco con Zelensky a tali condizioni?



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