Matteo Salvini e la compagna Francesca Verdini hanno acquistato una grande villa a Roma Nord (zona Camilluccia/Vigna Clara) di 28 vani per 674 mq, pagandola 1,35 milioni di euro, un prezzo considerato molto sotto la media di zona. La notizia sta sollevando polemiche perché in quell’area, secondo i dati ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, i valori al metro quadro risultano sensibilmente più alti.
Dati essenziali dell’acquisto
• Dimensioni: circa 674 metri quadrati, 28 vani più due box auto.
• Prezzo pagato: 1,35 milioni di euro complessivi, di cui circa 300 mila euro versati con due bonifici e il resto coperto da un mutuo.
• Zona: area Camilluccia/Vigna Clara, considerata tra le più prestigiose di Roma Nord.
Perché l’affare fa discutere
Secondo una ricostruzione basata sui valori dell’Agenzia delle Entrate (ottobre 2025), l’immobile sarebbe stato pagato intorno ai 2.000 euro al metro quadro, mentre la media di zona si attesterebbe attorno ai 3.800 euro al metro quadro. Questo scarto alimenta dubbi sull’eccezionalità dello sconto ottenuto, sulla trasparenza dell’operazione e, più in generale, sulla coerenza con la narrazione politica di Salvini contro i privilegi delle “élites romane”.Proprietari precedenti e contesto
La casa apparteneva alla famiglia Acampora; il padre sarebbe stato condannato insieme a Cesare Previti, il cui studio legale avrebbe seguito anche questa compravendita secondo quanto riportato dalle inchieste giornalistiche. Questo intreccio tra vecchi nomi della finanza e della politica e l’acquisto di una villa “regale” da parte del leader leghista contribuisce a rendere il caso particolarmente sensibile sul piano mediatico e dell’opinione pubblica.
Collegamento con le dichiarazioni dei redditi
Le recenti dichiarazioni patrimoniali di Salvini mostrano l’acquisto di nuove proprietà di pregio a Roma, inclusi immobili in zone come Farnesina e altri quartieri residenziali della Capitale. Questi movimenti immobiliari arrivano mentre i redditi ufficialmente dichiarati risultano in calo, anche per effetto di detrazioni legate a mutui e ristrutturazioni, dettaglio che aggiunge un ulteriore livello di scrutinio politico e mediatico sulla sostenibilità economica e l’opportunità di queste operazioni.



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