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Che fine ha fatto Pino Carosone: età, lavoro, moglie e figli del figlio del grande Renato



Allora, parliamone un po’ come se stessimo chiacchierando al bar, va bene? Pino Carosone, sì, proprio lui – il figlio unico del mitico Renato Carosone e della ballerina Italia “Lita” Levidi. La loro storia sembra quasi una sceneggiatura da film: amore che supera oceani, chiacchiere di paese e i riflettori delle grandi scene musicali. Pure se Renato era sempre in giro per concerti, alla fine famiglia e affetti hanno trovato il loro spazio, soprattutto quando lui si è ritirato nel ’60. Ma Pino, oggi, che fine ha fatto? Moglie, figli, vita privata? Boh, mica tanto facile scoprire tutto.



Due parole su chi è Pino: nato il 28 maggio 1938 in Eritrea, fa la bellezza di 87 anni. In realtà, piccolo dettaglio da non sottovalutare, era figlio di Lita prima ancora che lei e Renato si sposassero. Roba che all’epoca faceva scalpore, sai com’è… ma Lita ha tirato dritto e ha avuto il suo bambino. Renato? Innamoratissimo, ha fatto il gesto da vero uomo: lo ha adottato e gli ha dato il cognome Carosone. Tocca ammettere, non tutti l’avrebbero fatto.

Passando al lavoro, Pino non è rimasto nell’ombra del padre. Anzi, dopo una carriera come ingegnere elettronico nell’industria discografica (mica pizza e fichi), ha deciso di seguire la sua vera passione: la pittura. S’è iscritto pure all’Accademia di Belle Arti di Brera, mica la scuola sotto casa. E nel tempo, ha anche collaborato col padre per qualche progetto legato all’arte e alla musica. Insomma, il talento in quella famiglia girava forte.

E la questione moglie e figli? Qui la nebbia si fa fitta. Pino, di suo, ha sempre mantenuto una discrezione quasi monastica sulla vita privata. Non risulta si sia mai sposato, e il nome di una sua eventuale compagna resta un mistero. Circolano voci che il famoso Ottavio Carosone (quello del film tv “Carosello Carosone”) possa essere suo figlio, ma nessuno ha mai confermato niente. Quindi, almeno per ora, la famiglia Carosone resta avvolta in quel fascino un po’ misterioso, proprio come le grandi dinastie musicali italiane.



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