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Chi è Alessandro Marco Possati, accusato di aver circuito 135 ragazze fingendosi ginecologo per abusarne



Alessandro Marco Possati, 42 anni, e Antonio Cirla, 71 anni, sono stati posti agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale di gruppo. L’indagine, condotta dalle autorità di Milano, ha rivelato che i due uomini avrebbero adescato almeno 135 donne dal 2016, promettendo compensi tra i 150 e i 500 euro per partecipare a presunti video divulgativi legati a una finta clinica ginecologica. Tuttavia, dietro questa proposta si celava un piano ben diverso.



Secondo quanto emerso dalle indagini, le donne venivano invitate in uno studio medico situato in via Francesco Sforza a Milano, dove venivano sottoposte a false visite ginecologiche. Questi incontri, che inizialmente sembravano professionali, si trasformavano rapidamente in un pretesto per compiere abusi e registrare video a sfondo sessuale senza il consenso delle vittime. I materiali prodotti venivano poi condivisi su piattaforme come Telegram, in gruppi dedicati alla cosiddetta pornografia “clinical”.

Possati, imprenditore statunitense residente a Venezia, è noto per la sua attività nel settore audio-video ed è titolare di una casa di produzione cinematografica fondata nel 2012. Secondo le informazioni presenti sul suo sito ufficiale, la società si occupa di realizzare contenuti commerciali e documentari. Nel contesto della truffa, Possati si presentava come cameraman, mentre gli studi utilizzati per le riprese erano affittati da una società non coinvolta nelle indagini, alla quale i due uomini avevano fornito documenti falsi per ottenere gli spazi.

Le investigazioni, avviate dopo la denuncia di una giovane donna nel giugno 2024, hanno portato alla scoperta di almeno sei casi documentati di violenze fisiche durante queste false visite. In alcuni episodi, le aggressioni si sarebbero ripetute anche in incontri successivi. Le vittime venivano adescate tramite email e chat dove Possati e Cirla si fingevano donne, firmandosi con nomi femminili e garantendo la presenza esclusiva di dottoresse all’interno della clinica.

Il giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri Antonio Pansa e Letizia Mannella per l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari. Nella sua ordinanza, il gip ha sottolineato come non vi sia solo il rischio, ma “la certezza” che i due uomini possano “perseverare nelle condotte delittuose”. Le prove raccolte finora includono numerosi file video rinvenuti nei dispositivi elettronici di Possati, che confermerebbero il modus operandi seriale dei due accusati.

Gli inquirenti hanno descritto un sistema ben organizzato e ripetuto nel tempo. Le donne venivano selezionate attraverso annunci e contatti online, con la promessa di guadagni facili in cambio della partecipazione a progetti apparentemente professionali. Una volta giunte nello studio medico, le vittime si trovavano in una situazione completamente diversa da quella prospettata.

L’indagine ha messo in luce non solo l’inganno perpetrato ai danni delle donne, ma anche l’utilizzo delle loro immagini per alimentare un mercato illecito di contenuti pornografici. La diffusione dei video su Telegram rappresenta un ulteriore aggravante nell’accusa mossa contro Possati e Cirla, che rischiano ora pesanti condanne.



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