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Chi era Mercury Psillakis, il surfista ucciso da uno squalo a Dee Why in Australia



Tragedia sulle coste australiane: lo scorso sabato, il surfista Mercury “Merc” Psillakis, 57 anni, ha perso la vita in un violento attacco da parte di uno squalo bianco mentre si trovava in mare a Dee Why, una località situata a nord di Sydney, in Australia. L’uomo lascia dietro di sé una moglie e una figlia ancora piccola. L’episodio ha scosso profondamente la comunità locale e gli amici della vittima, che sono ancora increduli per quanto accaduto.



Secondo le ricostruzioni, Psillakis stava surfando insieme a un gruppo di amici quando ha avvistato lo squalo a circa 100 metri dalla riva. Rendendosi conto del pericolo imminente, ha cercato di mettere in sicurezza i suoi compagni, radunandoli per proteggerli. A raccontare gli ultimi momenti del surfista è stato l’ex professionista del surf Toby Martin, che ha parlato al Daily Telegraph: “Era in fondo al gruppo e cercava di radunare tutti quando lo squalo lo ha attaccato. È arrivato dritto da dietro e gli è piombato addosso. È lo scenario peggiore. Di solito arrivano di lato. È stato velocissimo.”

L’attacco è stato devastante: la tavola da surf di Psillakis è stata spezzata in due e l’uomo ha perso entrambe le gambe. Uno dei presenti, Mark Morgenthal, che si trovava in mare con lui al momento dell’aggressione, ha descritto lo squalo come “enorme”. Gli altri surfisti del gruppo hanno cercato disperatamente di soccorrere Psillakis, recuperando il suo torso e trascinandolo fino alla spiaggia per una distanza di circa 100 metri. Tuttavia, l’intervento si è rivelato inutile: il surfista era già deceduto a causa delle gravi ferite riportate.

La scena ha lasciato sotto shock i bagnanti presenti sulla spiaggia, che hanno assistito impotenti all’accaduto. Polizia e bagnini sono intervenuti rapidamente per mettere in guardia chi si trovava in acqua lungo il tratto di costa tra Dee Why e Long Reef. Il sovrintendente John Duncan ha lodato il coraggio dei surfisti che hanno tentato di salvare il loro amico, dichiarando: “Nulla avrebbe potuto salvarlo.”

L’attacco sembra essere legato alla stagione migratoria delle balene lungo la costa orientale australiana, un periodo in cui i grandi squali bianchi tendono ad essere più attivi nella zona. Sebbene la specie dello squalo coinvolto non sia stata ufficialmente identificata, la rapidità e la precisione dell’attacco hanno suggerito agli esperti che si trattasse proprio di un grande squalo bianco.

Il premier del Nuovo Galles del Sud, Chris Minns, ha espresso il suo cordoglio per la tragedia, definendo la morte di Psillakis come una “terribile tragedia”. “Gli attacchi di squali sono rari, ma lasciano un segno profondo su tutti coloro che sono coinvolti, in particolare sulla comunità dei surfisti,” ha aggiunto.

La comunità dei surfisti locali è ora in lutto per la perdita di Psillakis, noto per la sua passione per il mare e il surf. L’incidente ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle acque australiane durante i periodi di maggiore attività degli squali. Le autorità stanno monitorando attentamente la zona e valutando ulteriori misure preventive per garantire la sicurezza dei bagnanti e dei surfisti.



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