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Dimesso dall’ospedale dopo un infarto, trova una multa da 330 euro sull’auto: “Colpa nostra, ma un po’ di gentilezza serve”



Domenica 26 ottobre, Francesco F., un settantacinquenne di Cordovado, ha subito un infarto che ha richiesto il suo ricovero in ospedale. Dopo dieci giorni di trattamento e un intervento, è stato dimesso, ma la gioia per il ritorno a casa è stata offuscata da un imprevisto: sua moglie ha ricevuto una multa mentre lo stava venendo a prendere.



Secondo quanto riportato, la moglie di Francesco ha parcheggiato l’auto in uno spazio riservato ai disabili, ma lui sostiene che si sia trattato di un “errore in buona fede”. Francesco ha spiegato: “Mia moglie aveva chiamato l’ospedale prima di venire a prendermi chiedendo la gentilezza di poter parcheggiare di fronte. Le è stato detto di sì e così ha fatto, senza rendersi conto dell’infrazione”. La sosta, secondo la sua testimonianza, è durata solo dieci minuti.

Al loro arrivo alla macchina, la coppia ha trovato un verbale di contravvenzione apposto sul veicolo, che riportava una multa di 330 euro e la decurtazione di quattro punti dalla patente. Francesco ha commentato: “Se la paghiamo subito c’è lo sconto e si riduce a 231 euro, ma parliamo sempre di una cifra che pesa tantissimo sul nostro bilancio familiare”.

Francesco, ex operaio in pensione, vive con una moglie che ha un lavoro precario e una figlia nella stessa situazione. La contravvenzione è stata emessa da un ausiliare del traffico della società Gestione Servizi Mobilità, responsabile delle aree di sosta nella città. “Ora andremo al comando della polizia locale per capire come fare”, ha dichiarato il pensionato, aggiungendo che non intende fare ricorso, ritenendolo inutile. “Dico solo che a volte in certe zone forse si potrebbe essere un po’ più elastici”.

Inoltre, Francesco ha raccontato che, dopo aver riferito l’accaduto al personale dell’ospedale, ha ricevuto risposte poco comprensive. “Anche gli addetti dell’ospedale quando abbiamo riferito cosa accaduto ci hanno quasi riso in faccia, spiegando che loro avevano autorizzato alla sosta, ma nelle aree del nosocomio non certo negli stalli vietati”, ha detto. Ha poi aggiunto: “Avremmo dovuto chiedere di entrare: un errore nostro, ripeto, ma a volte un po’ di gentilezza non guasta”.

Oltre alla preoccupazione per la multa, Francesco è anche ansioso per i punti tolti dalla patente della moglie. “Avrò tanto bisogno di mia moglie per spostamenti e andare in farmacia; se perde la patente non so chi mi potrà aiutare”, ha dichiarato, evidenziando la sua vulnerabilità dopo l’infarto e il bisogno di supporto quotidiano.

La situazione ha sollevato interrogativi sulla rigidità delle normative relative al parcheggio, in particolare in contesti sensibili come gli ospedali. La vicenda di Francesco e della sua famiglia mette in luce le difficoltà economiche e pratiche che molte famiglie devono affrontare, specialmente in situazioni di emergenza.

Attualmente, Francesco e sua moglie stanno cercando di trovare una soluzione che possa alleviare il peso di questa multa, sperando in una maggiore comprensione da parte delle autorità. La loro esperienza ha suscitato la solidarietà di molti, che si sono uniti a loro nel chiedere un approccio più umano e flessibile nelle questioni legate al parcheggio, specialmente quando si tratta di situazioni di emergenza medica.

Il caso di Francesco F. rappresenta un esempio di come le normative, pur necessarie, possano talvolta risultare eccessivamente rigide e insensibili alle circostanze particolari. La speranza è che le autorità competenti possano considerare le storie individuali e le situazioni eccezionali, facendo un passo verso una maggiore empatia e comprensione nei confronti delle persone che si trovano in difficoltà.



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