Nel torneo di Shanghai, il campione serbo Novak Djokovic ha affrontato una dura semifinale contro il monegasco Valentin Vacherot, culminata in una sconfitta che ha messo in evidenza non solo le sue straordinarie capacità atletiche, ma anche i limiti imposti dall’età e dalle condizioni fisiche. A 38 anni, Djokovic ha dimostrato ancora una volta la sua determinazione, affrontando il match nonostante le difficoltà fisiche che lo hanno accompagnato durante l’intero incontro.
Djokovic ha già espresso in precedenti dichiarazioni che “in questo momento c’è sempre qualcosa che succede al mio corpo in ogni partita”, evidenziando il costo fisico che comporta la sua carriera. Durante il match, le condizioni di caldo umido a Shanghai hanno ulteriormente complicato la situazione, rendendo la sua prestazione ancora più impressionante, ma al contempo dolorosa da osservare.
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— José Morgado (@josemorgado) October 11, 2025
Le difficoltà per Djokovic sono iniziate nel settimo game del primo set, quando, sul punteggio di 4-3 a favore di Vacherot, ha richiesto l’intervento del fisioterapista. Il trattamento ha riguardato un massaggio nella zona del gluteo, ma nonostante il sollievo temporaneo, il serbo ha subito la perdita del servizio, permettendo al suo avversario di conquistare il primo set con un punteggio di 6-3.
Le sue sofferenze fisiche sembravano preannunciare un possibile ritiro, ma Djokovic, noto per la sua resilienza, ha deciso di continuare a combattere. Dopo un ulteriore massaggio, è tornato in campo per il secondo set, mostrando momenti di incredibile abilità, come quando ha salvato una palla break nel primo game, finendo in ginocchio ma rimanendo determinato.
La sua lotta per il recupero è stata visibile anche in un momento in cui ha cercato refrigerio, immergendo il volto in una bacinella sulla sua panchina, un gesto emblematico della sua ricerca di energia per continuare a competere. Nonostante la fatica evidente e i segni della sofferenza, Djokovic ha mantenuto la concentrazione e ha lottato fino al 4-4 nel secondo set, sostenuto dal calore del pubblico presente.
Tuttavia, la sua resistenza è stata messa a dura prova. Dopo aver perso il servizio, Vacherot ha avuto l’opportunità di servire per il match. Il giovane monegasco, attualmente al numero 204 del ranking mondiale, ha dimostrato una calma notevole in un momento cruciale, chiudendo il match con un punteggio di 6-4, dopo un’ora e 40 minuti di gioco, e annullando anche una palla break, ultimo tentativo di Djokovic di rimanere in partita.
Con questa vittoria, Vacherot diventa il tennista con la classifica più bassa mai arrivato in finale in un Masters 1000. La sua prestazione straordinaria lo porterà a sfidare il vincitore dell’altra semifinale, attualmente in corso tra Arthur Rinderknech e Daniil Medvedev.
La sconfitta di Djokovic a Shanghai segna un altro capitolo nella sua carriera, mettendo in luce non solo la sua grandezza come atleta ma anche le sfide che deve affrontare con l’avanzare dell’età. La sua capacità di resistere e combattere, anche in condizioni avverse, continua a ispirare i fan e gli appassionati di tennis in tutto il mondo. Nonostante la sconfitta, la determinazione mostrata da Djokovic rimane un esempio di resilienza e passione per lo sport, sottolineando l’importanza di continuare a lottare anche quando le circostanze sembrano insormontabili.



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