Una drammatica fatalità ha colpito San Vito Lo Capo, nel Trapanese, dove una scalatrice è stata tragicamente uccisa da un masso che si è staccato improvvisamente mentre stava affrontando una parete rocciosa. L’incidente è avvenuto nella tarda mattinata di mercoledì 8 ottobre, presso la Falesia di Salina, nota meta per gli appassionati di arrampicata.
Secondo le prime informazioni, la vittima, una cittadina svizzera, si trovava in compagnia di un’amica al momento del dramma. È stata proprio quest’ultima a lanciare l’allerta, segnalando immediatamente l’incidente ai soccorsi. In pochi minuti, diverse squadre di soccorso alpino si sono precipitate sul luogo, ma per la climber non c’è stato nulla da fare. A causa delle gravissime lesioni riportate nell’impatto con il masso, la donna è deceduta poco dopo l’arrivo dei soccorritori, a causa di un arresto cardiaco.
Le ricostruzioni indicano che la scalatrice si trovava ferma e stava facendo da sicura per la sua compagna di cordata quando il masso si è staccato, colpendola in pieno. Questo tragico evento ha sorpreso i presenti, poiché la parete rocciosa era considerata una meta sicura per gli scalatori. I soccorritori, allertati tramite una chiamata alla centrale operativa del 118, hanno attivato rapidamente le procedure di emergenza per cercare di salvare la vita della climber.
Per garantire un intervento tempestivo, il soccorso alpino e speleologico siciliano ha richiesto il supporto dell’aeronautica militare, seguendo un protocollo di collaborazione già stabilito. Un elicottero HH-139B dell’82° Centro SAR del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare è decollato dall’aeroporto di Trapani-Birgi, imbarcando due tecnici di elisoccorso del Soccorso Alpino Siciliano, per raggiungere rapidamente il luogo dell’incidente.
All’arrivo dei soccorritori, la climber era già in arresto cardiaco a causa delle gravi lesioni riportate, che includevano danni a un braccio e a una gamba. Nonostante i tentativi di rianimazione effettuati dai soccorritori, è stato purtroppo necessario constatarne il decesso poco dopo. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione del magistrato di turno, il corpo della vittima è stato trasportato a piedi dagli stessi tecnici del soccorso alpino fino alla strada più vicina, dove è stato infine affidato alle autorità competenti.
Questo tragico episodio ha suscitato grande tristezza e preoccupazione tra gli appassionati di arrampicata e tra la comunità locale. Le autorità stanno indagando sulle circostanze esatte che hanno portato a questo incidente, per comprendere le dinamiche e prevenire simili eventi in futuro. La Falesia di Salina, meta di numerosi climber, è spesso considerata un luogo sicuro, ma questo dramma ha messo in luce i rischi intrinseci all’arrampicata.
La comunità di San Vito Lo Capo è in lutto per questa perdita, e molti si stanno unendo nel ricordare la scalatrice e nel porgere le condoglianze alla sua famiglia e ai suoi amici. L’accaduto rappresenta un monito per tutti coloro che praticano sport all’aperto, evidenziando l’importanza della sicurezza e della preparazione adeguata.



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