All’inizio di ottobre, Roman Novak e sua moglie Anna sono scomparsi, suscitando preoccupazione tra i familiari che, dopo giorni di silenzio, hanno denunciato la loro scomparsa. La situazione ha preso una piega drammatica quando è emersa la verità sul loro destino: entrambi sono stati rapiti, uccisi e smembrati in Emirati Arabi Uniti da un gruppo di uomini che cercavano di estorcere loro un riscatto in criptovalute. Quando la coppia non è stata in grado di soddisfare le loro richieste, è stata assassinata.
Secondo quanto riportato dai media locali, Roman e Anna erano stati accompagnati dal loro autista nella zona di Hatta. Prima di perdere ogni contatto, Roman aveva inviato un messaggio ai suoi contatti, affermando di essere “bloccato sulle montagne al confine con l’Oman” e che aveva urgente bisogno di denaro. Questo messaggio ha sollevato ulteriori allarmi tra i familiari.
Roman Novak, 38 anni, viveva con la moglie a Dubai e si vantava spesso sui social della sua prosperità economica. Si presentava come investitore nel settore delle criptovalute e fondatore di una piattaforma di pagamento chiamata Fintopio. Tuttavia, la sua vita ha preso una piega tragica quando è finito sotto inchiesta per presunta frode. Si sospetta che Novak avesse convinto investitori cinesi e mediorientali a finanziare la sua impresa, promettendo collaborazioni con aziende tecnologiche rinomate e vantando legami con principi arabi e il fondatore di Telegram, Pavel Durov.
Dopo aver raccolto milioni di dollari, Novak sarebbe fuggito, lasciando i suoi dipendenti senza stipendio e gli investitori senza fondi. Questo comportamento ha inevitabilmente attirato l’attenzione delle autorità e ha portato a una crescente tensione nella sua vita.
Le indagini sul caso hanno tracciato i telefoni della coppia per due giorni a Hatta, successivamente in Oman e infine a Città del Capo, dove il segnale è scomparso all’inizio di ottobre. Si ritiene che i rapitori abbiano utilizzato i dispositivi delle vittime per confondere le autorità e ritardare le indagini.
Le forze dell’ordine hanno identificato tre sospetti legati all’omicidio di Roman e Anna. Si tratta di due ex combattenti russi, che avevano combattuto nella guerra in Ucraina, e un ex poliziotto, ora coinvolto nel narcotraffico. Questi individui sono stati arrestati a San Pietroburgo e nelle regioni di Stavropol e Krasnodar, dopo essere tornati da Dubai. Le autorità stanno indagando ulteriormente per chiarire il coinvolgimento di questi uomini nella pianificazione e nell’esecuzione del crimine.
La vicenda ha suscitato un’ondata di indignazione e preoccupazione, non solo per la brutalità del crimine, ma anche per le implicazioni che ha sull’immagine di sicurezza degli Emirati Arabi Uniti. La scomparsa e l’omicidio di due cittadini, apparentemente coinvolti in attività imprenditoriali legittime, pongono interrogativi sulla sicurezza dei residenti e dei visitatori nel paese.
In seguito alla scoperta del loro omicidio, i familiari di Roman e Anna hanno espresso il loro dolore e la loro incredulità. La comunità locale e gli amici della coppia si sono uniti nel lutto, ricordando i due come persone generose e impegnate, la cui vita è stata spezzata in modo tragico e violento.
La situazione ha attirato l’attenzione dei media internazionali, che hanno coperto la storia, evidenziando non solo la brutalità del crimine, ma anche le sfide legate alla sicurezza nel contesto delle crescenti attività legate alle criptovalute. Le autorità stanno ora lavorando per garantire che giustizia venga fatta e che i responsabili di questo atroce crimine vengano perseguiti con rigore.



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