Sono trascorsi due anni dalla scomparsa di Michela Murgia, avvenuta il 10 agosto 2023, e il ricordo della scrittrice rimane vivo e intenso. La sua battaglia contro il tumore, affrontata con straordinaria determinazione e trasparenza, ha lasciato un segno profondo nella cultura italiana e nelle vite di chi l’ha conosciuta. A commemorare la sua figura, lo scrittore Roberto Saviano ha condiviso una lettera su Instagram, in cui esprime il dolore ancora pulsante per la sua assenza.
Nel suo messaggio, Saviano riflette sull’impossibilità di abituarsi alla perdita e sul senso di attesa che continua a caratterizzare il suo rapporto con il ricordo di Murgia. “Mi avevano detto che il tempo sarebbe stato una cura, che mi avrebbe insegnato ad accettare la tua assenza… ma non è così. Non ho mai smesso di aspettarti.” Queste parole rivelano un legame profondo e inscindibile, dove il ricordo non riesce a colmare il vuoto lasciato dalla sua scomparsa.
La lettera pubblicata da Saviano, carica di emozione, descrive un desiderio struggente di rivederla e di tornare a condividere momenti concreti e tangibili. “Voglio che si apra una porta, ora, e che — dannazione — tu possa entrare in stanza come si ritorna da un viaggio, perché così ancora ti sto vivendo: in attesa.” Lo scrittore non nasconde la sua frustrazione per l’assenza di Murgia, sottolineando quanto sia difficile accettare la realtà della morte: “Se questo non accade, Michela, se non torni oggi, non mi importa il ricordo, inutili le pagine, mi hanno stancato le commemorazioni.”
La figura di Michela Murgia è stata centrale non solo per il panorama culturale italiano ma anche per la sua famiglia queer, che lei stessa aveva scelto e valorizzato. Il riferimento al giardino, un luogo speciale che la scrittrice aveva potuto vivere solo per un giorno con i suoi cari, è un simbolo della vita intensa che ha condotto nonostante la malattia. “Ho bisogno del suono dei tuoi passi sulle scale, di vederti, dell’odore della tua pelle, della tua voce che risuona nel giardino che hai goduto per un solo giorno.”
Accanto al ricordo personale di Saviano, emerge anche quello della madre di Murgia, Costanza Marongiu, che ha recentemente parlato della volontà di custodire le ceneri della figlia. In un’intervista, Marongiu ha dichiarato di accettare la famiglia queer in cui la scrittrice si riconosceva, pur ammettendo di non comprenderla completamente. Questo aspetto evidenzia la complessità dei rapporti familiari e l’importanza dell’amore nel superare le differenze.
La scomparsa di Michela Murgia continua a essere un evento che ha segnato profondamente chi l’ha conosciuta e apprezzata, sia a livello personale che professionale. La sua voce, il suo impegno civile e la sua capacità di raccontare temi difficili con sensibilità e lucidità rimangono un punto di riferimento per molti. Le parole di Saviano e quelle della madre testimoniano quanto la sua presenza abbia lasciato un’eredità indelebile.



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