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Errore fatale: domanda a Vannacci se leggerebbe la Schlein, la replica del generale è da applausi



Alla domanda se avrebbe letto un libro della Schlein, il generale ha prontamente risposto: “Ho difficoltà a comprenderla quando parla, quindi non sono certo di riuscire a comprendere la sua espressione scritta”.



È necessario riconoscere che la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha gestito con competenza la situazione relativa al grave attentato a Sigfrido Ranucci. La Premier ha contattato personalmente il conduttore di “Report”, uno dei giornalisti più critici nei confronti della destra al governo, per esprimergli la sua solidarietà.

Inoltre, la Presidente del Consiglio ha inteso inviare un ulteriore segnale di distensione, disponendo l’invio di una delegazione di Fratelli d’Italia, composta dal capogruppo alla Camera, Galeazzo Bignami, dal responsabile dell’organizzazione, Giovanni Donzelli, e dalla deputata Augusta Montaruli, alla manifestazione organizzata dal Movimento 5 Stelle in Piazza Santi Apostoli.

Pur confermando la volontà di non ritirare le querele contro “Report” (“Un conto è l’esercizio di un diritto di difesa, […] altra cosa sono gli attentati”), la presenza della delegazione ha rappresentato un segnale significativo, in grado di disorientare l’opposizione, a partire dalla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein.

Si tratta di una mossa politicamente astuta, che ha consentito di neutralizzare efficacemente ogni polemica.  È ormai ampiamente riconosciuto che l’attacco sia riconducibile alla criminalità albanese attiva nel traffico di stupefacenti a Roma, oggetto di approfondimento da parte di “Report”, e non alla sfera politica, come tentato di sostenere, con una strategia rischiosa, la segretaria del Partito Democratico.

Durante il congresso dei Socialisti europei, tenutosi ad Amsterdam, la segretaria del Partito Democratico ha attribuito l’attentato a Ranucci al “clima d’odio” alimentato dal Governo.

Le sue parole esatte sono state le seguenti: “In Italia c’è un’estrema destra al governo che sta riducendo la spesa pubblica, la sanità, la scuola, sta ostacolando le nostre proposte di introduzione del salario minimo.

Stanno producendo esclusivamente propaganda, odio e polarizzazione. La settimana scorsa, a Firenze, Meloni ha affermato che l’opposizione è peggiore di Hamas.  Desidero esprimere la mia solidarietà a Ranucci, vittima di un attentato gravissimo: la libertà e la democrazia sono a rischio quando l’estrema destra è al governo”.

L’associazione dell’esecutivo di Giorgia Meloni con l’ordigno esplosivo che ha danneggiato i veicoli del conduttore, attraverso una strumentalizzazione superficiale e poco lucida, ha consentito alla Premier di ribaltare la situazione a proprio vantaggio.  Ciò rappresenta un’ulteriore conferma dell’imperizia della segretaria, caratterizzata da una vita privata complessa e da una gestione poco trasparente della propria identità.

Oggi, presso il Senato, la Premier Meloni ha affrontato la questione con fermezza, dichiarando: “Ritengo irresponsabile viaggiare a livello internazionale per screditare la nazione che si rappresenta, in assenza di un effettivo mandato governativo, al solo fine di ottenere consensi elettorali o, peggio, di cercare un sostegno esterno per colmare le proprie lacune gestionali in patria”.  La Premier ha così efficacemente chiuso la questione.

La segretaria Schlein è rimasta in disparte anche durante la manifestazione tenutasi due giorni fa a Piazza Santi Apostoli.  L’iniziativa, promossa da Giuseppe Conte e caratterizzata dal logo del Movimento 5 Stelle, ha visto la diffusione mediatica prevalentemente concentrata sulle immagini del palco, con l’abbraccio tra Peppino Impastato e Sigfrido Ranucci, e sulla presenza di tre esponenti del governo Meloni tra il pubblico, a testimonianza della loro solidarietà.  La presenza della segretaria Schlein non è stata rilevata dai media.

Post scriptum: In seguito all’attentato subito da Sigfrido Ranucci, si è interrotta la discussione relativa a un suo possibile passaggio agli schermi de La7.  Tale ipotesi è stata definitivamente accantonata, in quanto Sigfrido Ranucci è ora considerato una figura intoccabile nel panorama televisivo italiano.



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